Le donne nella storia appaiono a sprazzi: qualche volta protagoniste drammatiche e romanzesche, come Cleopatra, altre volte incolori figure di sfondo, indistinte dietro battaglie, a trattati. L’archeologia però, che con lavoro certosino studia gli attimi di vita fissati in uno scavo o in un oggetto per trarne un quadro storico complessivo, ci restituisce una storia dai tempi lunghi senza generali e battaglie, una storia quotidiana dove le donne sono davvero metà del cielo, a volte anzi la metà più interessante.

Di questo tratta il ciclo di conferenze “Tempo di donna” organizzato dalla Soprintendenza Archeologica per le Marche, in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura della Provincia di Ascoli Piceno e in programma nella sala del Consiglio provinciale: gli incontri, che si snoderanno fino ai primi mesi del nuovo anno, mirano a spiegare mutamenti e curiose somiglianze, vere o solo apparenti, di mondi antichi e scomparsi con la nostra realtà di oggi usando le donne come una “lente d’ingrandimento”.

Dopo l’incontro di apertura svoltosi venerdì 13 ottobre sul tema “Vita domestica e non per le donne”, il prossimo incontro è in programma venerdì 20 ottobre alle ore 16, sempre nella sala del consiglio provinciale in piazza Simonetti, sul tema “Cibo, cucina e archeologia. La donna dalle comunità agropastorali alla nascita delle aristocrazie orientalizzanti in Italia”. Relatore sarà Tommaso Sabbatini, collaboratore della Soprintendenza Archeologica per le Marche. Laureato in Etruscologia, esperto di protostoria italiana, Sabbatini ha collaborato all’allestimento di molti musei marchigiani e ha effettuato numerose campagne di scavi in Italia.

I prossimi appuntamenti del ciclo sono fissati per il 27 ottobre con la conferenza di Nora Lucentini sul tema “Da vittime a matriarche nell'età dei metalli”, e per il 9 novembre, sempre alle 16, con “Donne tra cristianesimo e barbarie”.