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Riforma titolo V costituzione

| ROMA - Unci, creare un miglior raccordo dell’azione amministrativa nel territorio tra i diversi livelli istituzionali

– Il Segretario Generale UNCI, Sara Agostini, ha preso parte quest’oggi alla quarta sessione delle audizioni, presso le I Commissioni “Affari Costituzionali” della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica, alla presenza dei rispettivi Presidenti On. Luciano Violante e Sen. Enzo Bianco, sulla riforma del titolo V della parte seconda della Costituzione, affrontando il tema delle forme istituzionali di Governo nelle diverse articolazioni territoriali.

Agostini ha aperto il suo intervento rilevando che proprio l’argomento in questione è in grado di mettere in evidenza una delle caratteristiche peculiari del nostro Paese, ovvero di essere un territorio che al di là dei confini regionali, può presentare delle caratteristiche diverse ma ugualmente importanti; basti pensare alle grandi città, ai distretti industriali e ai territori di frontiera.
Si tratta, infatti, a detta dell’UNCI, di articolazioni interessanti per lo sviluppo dell’economia e per la creazione di servizi ai cittadini, evitando di ridurre il territorio alla sola dimensione regionale.

Inoltre, secondo il Segretario Generale UNCI, le esigenze di Governo delle aree non coincidenti con le articolazioni tradizionali possono essere soddisfatte mediante la creazione di delegazioni interistituzionali che si avvalgano delle strutture preesistenti. Ciò comporta una maggiore coesione in vista del raggiungimento di obiettivi comuni ad aree diverse, ma spesso sovrapposte a quelle tradizionali, senza creare ulteriori organi che potrebbero configgere con quelli preesistenti, non essere funzionali e comportare solo un aggravio di costi per la Pubblica Amministrazione.

Per quello che attiene alle città metropolitane, ad esempio, l’UNCI considera adeguata la legislazione in via teorica, anche se ciò dovrà essere verificata una volta a regime.
La nuova definizione dei poteri locali delle aree metropolitane, secondo l’UNCI, poi, dovrebbe avvenire in via funzionale e non istituzionale, pur ritenendo che debba permanere anche quest’ultima funzione.

L’UNCI, inoltre, considera realizzabile l’istituzione di una Conferenza permanente degli Enti Locali che consentirebbe quel raccordo dell’azione amministrativa nel territorio tra i diversi livelli istituzionali, purché si attui senza l’integrazione delle prefetture. L’istituzione di tale Conferenza, infatti, dovrebbe essere sufficiente a superare le contraddizioni attuali.

In ultimo la questione di Roma Capitale: si tratta di una città metropolitana con funzioni supercomprensoriali. Le procedure per la sua definizione, secondo l’UNCI, dovrebbero tener conto della partecipazione diretta della Provincia, delle altre province laziali e della Regione.

Infine, l’UNCI, considerando che l’Italia è caratterizzata anche dall’esistenza di Regioni prive di grandi concentrazioni urbane e contraddistinte dalla presenza di insediamenti di grandi dimensioni accanto a piccoli centri urbani con minore dimensione demografica, ritiene che solo la valorizzazione delle specificità territoriali e la realizzazione di istituzioni di tipo funzionale possono permettere lo sviluppo delle aree più piccole e la loro sinergia con i centri maggiori.

20/10/2006





        
  



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