Il tema della rete ferroviaria e delle strutture connesse è quantomai di attualità: metropolitana di superficie, sottopasso di Porto d’Ascoli, possibile declassamento della stazione di S. Benedetto sono temi che tengono desta l’attenzione della pubblica opinione. Un altro tema molto avvertito dalla popolazione picena è quello del destino delle tante stazioni che, negli anni, nell’ambito del processo di riorganizzazione del servizio, hanno cessato di svolgere la loro attività principale: in alcuni casi questi immobili hanno trovato una nuova destinazione (centri di aggregazione, spazi comuni a servizio della collettività locale, ecc.), in altri sono rimaste semplicemente chiuse.

Una delle azioni che la Provincia intende svolgere è il recupero alla pubblica fruizione di queste stazioni, anche recuperando in parte l’originaria destinazione: “In collaborazione con i Comuni interessati – spiega l’assessore provinciale ai trasporti Ubaldo Maroni – vogliamo puntare alla valorizzazione delle stazioni ferroviarie. Come? Prima di tutto aumentando il comfort a terra dei passeggeri attraverso strutture presidiate, possibilità di bigliettazione, cura dei servizi igienici, ecc., ma anche trovare il sistema per inserirle nel tessuto sociale circostante, rendendole insomma “vive”. Per questo abbiamo convocato per venerdì 10 novembre a Pedaso, presso la sala “Carlo Urbani”, un tavolo di lavoro a cui interverranno i rappresentanti di Trenitalia, RFI Infrastrutture e Regione Marche.

Tutti insieme discuteremo su come raggiungere in tempi ragionevoli questo obiettivo. Non è escluso- aggiunge Maroni – che in quella sede si possano avere notizie rassicuranti sul futuro della stazione di S. Benedetto che deve continuare ad avere un ruolo centrale nel sistema dei trasporti del bacino piceno e delle Marche”.