Saharawi, il popolo dimenticato
Porto San Giorgio | Una decina i ragazzi Saharawi ospiti ad agosto in città per un periodo di pace, per qualche giorno da vivere con un clima più dolce, per momenti di mare, amicizia, solidarietà.
Porto San Giorgio ha respirato per qualche settimana il profumo del deserto.
I sangiorgesi sono stati protagonisti di una vera gara di solidarietà, cittadini, associazioni di volontariato, amministratori comunali e commercianti si sono adoperati perché i ragazzi trascorressero una vacanza indimenticabile.
Lesperienza si conclude martedì 26 ottobre, alle 21 alla Sala Ennio Imperatori, con un incontro organizzato dallAmministrazione comunale con la collaborazione dellassociazione Rio de oro per parlare di Saharawi, un popolo dimenticato. Ci saranno testimonianze, racconti, immagini, per una serata che vuole essere un viaggio e un momento di riflessione, per non dimenticare.
Interverranno il presidente della Provincia di Ascoli Piceno, Massimo Rossi, che ha visitato il campo profughi nel deserto, il rappresentante del popolo Saharawi, Khandud Hamdi, e Barbara Vittori, presidente dellassociazione Rio de Oro. I Saharawi sono circa 250.000 e vivono in uno dei deserti più inospitali della terra, quello dell'Hammada di Tindouf, dove la temperatura il luglio e agosto supera i 60° e d'inverno cala sotto lo zero. Sono vecchi, donne e bambini a popolare le tende e le case di sabbia.
I Saharawi non nascondono la loro povertà come se fosse una vergogna, al contrario sanno valorizzare e nobilitare il poco che hanno, al punto che le stesse tendopoli, messe su con gli aiuti umanitari, che in tanti altri posti al mondo sono inferni senza redenzione, qua sembrano villaggi millenari.
Sono capaci di scrivere con i colori, con la luce, con i materiali più poveri sulla grande tela che è il deserto.
I rifugiati Saharawi sono i sopravvissuti al grande esodo: interminabili marce nel deserto, inseguiti dall'aviazione marocchina avvenuta nel 1975. Il territorio che ospita i campi profughi è di circa 100 kmq, ed è completamente desertico, piatto, ricoperto di sassi e sabbia (Hammada).
E' duro nascere e vivere in un ambiente al limite della sopravvivenza, dove manca il bene più prezioso: l'acqua. In queste condizioni i bambini crescono consapevoli di tutti i disagi e di tutte le esigenze della famiglia e fieri di appartenere al popolo della sabbia
I sangiorgesi sono stati protagonisti di una vera gara di solidarietà, cittadini, associazioni di volontariato, amministratori comunali e commercianti si sono adoperati perché i ragazzi trascorressero una vacanza indimenticabile.
Lesperienza si conclude martedì 26 ottobre, alle 21 alla Sala Ennio Imperatori, con un incontro organizzato dallAmministrazione comunale con la collaborazione dellassociazione Rio de oro per parlare di Saharawi, un popolo dimenticato. Ci saranno testimonianze, racconti, immagini, per una serata che vuole essere un viaggio e un momento di riflessione, per non dimenticare.
Interverranno il presidente della Provincia di Ascoli Piceno, Massimo Rossi, che ha visitato il campo profughi nel deserto, il rappresentante del popolo Saharawi, Khandud Hamdi, e Barbara Vittori, presidente dellassociazione Rio de Oro. I Saharawi sono circa 250.000 e vivono in uno dei deserti più inospitali della terra, quello dell'Hammada di Tindouf, dove la temperatura il luglio e agosto supera i 60° e d'inverno cala sotto lo zero. Sono vecchi, donne e bambini a popolare le tende e le case di sabbia.
I Saharawi non nascondono la loro povertà come se fosse una vergogna, al contrario sanno valorizzare e nobilitare il poco che hanno, al punto che le stesse tendopoli, messe su con gli aiuti umanitari, che in tanti altri posti al mondo sono inferni senza redenzione, qua sembrano villaggi millenari.
Sono capaci di scrivere con i colori, con la luce, con i materiali più poveri sulla grande tela che è il deserto.
I rifugiati Saharawi sono i sopravvissuti al grande esodo: interminabili marce nel deserto, inseguiti dall'aviazione marocchina avvenuta nel 1975. Il territorio che ospita i campi profughi è di circa 100 kmq, ed è completamente desertico, piatto, ricoperto di sassi e sabbia (Hammada).
E' duro nascere e vivere in un ambiente al limite della sopravvivenza, dove manca il bene più prezioso: l'acqua. In queste condizioni i bambini crescono consapevoli di tutti i disagi e di tutte le esigenze della famiglia e fieri di appartenere al popolo della sabbia
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21/10/2004
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