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Seminario "La sessualità nella disabilità fisica"

Ascoli Piceno | Il dott. Adelmo Tancredi:"Non poter amare fisicamente, non invalida l'affettività"

di Anna Laura Biagini

Si è svolto nel pomeriggio, presso il Palazzetto della Comunicazione della Libreria Rinascita, il seminario promosso dall'Associazione Paraplegici delle Marche Onlus, La sessualità nella disabilità fisica.
L'incontro è avvenuto con il contributo della Commissione Pari Opportunità della Provincia, con la presenza dell'Assessore Licia Canigola, del Comune di Ascoli per cui era presente l'Assessore Achille Marcucci, dell'Asur 13, del Dipartimento di Salute Mentale e di quello per la Riabilitazione dell'Asl 13 di Ascoli. Inoltre, la pubblicazione dei due vademecum dedicati al tema della sessualità dei disabili, presentati durante il seminario, va all'azienda Astra Tech, che ha finanziato l'iniziativa.

Moderatore del convegno il Presidente dell'Apm, Roberto Zazzetti, che ha promosso il tema della sessualità, "raramente trattato da medici e malati, ma che effettivamente interessa, benchè siano i disabili stessi ad avere difficoltà a parlarne", spiega Zazzetti. L'argomento è trattato in modo esteso, nelle pubblicazioni presentate dalla dott.ssa Anna Grazia Giulianelli, corealizzatrice dei libri e consigliere del Direttivo della Federazione delle Associazioni Italiani Paraplegici.

"Sono due vademecum, uno alla sessualità femminile, Donne..., e uno sulla sessualità maschile, Se la vita ruota", chiarisce Giulianelli. "Da psicologa e da persona con lesione spinale, ritengo che l'argomento vada trattato, non solo con risvolto scientifico, ma soprattutto umano. Per questo nel libro ci sono molte storie. La sessualità è un argomento molto personale, siamo qui non per raccontarla, ma perchè ognuno faccia tesoro degli spunti che daremo e inizi un proprio percorso intimo in tal proposito".

Inoltre, ribadisce  la dottoressa, che "la genitorialità non passa dalle gambe, ma dalla capacità di amare e prendersi cura di un bambino. Così come non esiste una sessualità normale, bensì ha elementi creativi straordinari, diversi per ognuno". Come diversi sono i bisogni dei disabili. Dal dibattito emerge che non esiste una disabilità generica, ma persone con diverse necessità.
Nelle associazioni che si battono per il riconoscimento di questi diritti lavorano malati e volontari, che conoscono bene questi bisogni, ecco perchè si evidenzia l'utilità che si facciano scelte con i disabili e non sui disabili, unici in grado di guidare gli operatori a scelte concrete.

E' d'accordo l'Assessore Marcucci, che ricorda come "non mancano le risorse da investire, ma c'è urgenza di sensibilizzare. Ecco perchè l'Amministrazione Comunale, ha istituito un comitato per le Associazioni dei Disabili, di cui fanno parte 8 organizzazioni territoriali". Si affianca l'Assessore Canigola, che invita a spostare l'attenzione anche sulle famiglie dei disabili "e a coinvolgerle nelle politiche sociali, affinchè gli interventi siano più specifici".

A conclusione del seminario, i membri del gruppo di auto-mutuo-aiuto del Dipartimento di Salute Mentale di Ascoli, guidato dal dott. Adelmo Tancredi e coordinato dalla dott.ssa Giuseppina Forlini, hanno portato la loro testimonianza di disabilità, ponendo l'accento sui punti essenziali da tenere presenti, per il recupero psico-sociale degli individui malati. Il gruppo, che è un mezzo di reinserimento sociale, insiste proprio sul recupero della socialità, preceduta da grandi difficoltà di reintroduzione, che causano solitudine e rifiuto. Dai racconti dei presenti emerge come sia essenziale che il disabile capisca che nella nuova vita che si accinge a vivere, si possano fare le stesse cose di prima, solo in modo diverso. Importante è il confronto e dice Tancredi, "restare in piedi come persona e continuare ad aspettarsi qualcosa dalla vita".

Il dott. Franco Scaramucci, presente al seminario in qualità di rappresentante del Dipartimento di Riabilitazione e Lungodegenza dell'Ospedale Mazzoni, annuncia poi l'imminente costituzione del Progetto Autonomia, un'Associazione di organizzazioni con lo scopo di affrontare con lungimiranza i problemi dei disabili, per fare delle Marche una delle regioni d'Italia più all'avanguardia in questo settore.

I propositi sono tutti ottimi, quello su cui ancora si deve lavorare sono i pregiudizi delle persone non affette da disabilità. Sono le barriere mentali e sociali che devono essere abbattute. I disabili hanno capito che confrontandosi fra loro possono stare meglio, ora i non disabili devono capire che il confronto riguarda anche loro. 

22/10/2005





        
  



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