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Ripartizione patrimonio Ascoli Fermo. DestrAscoli: "troppi soldi alla nuova provincia"

Ascoli Piceno | DestrAcoli interviene in relazione al documento varato dalla Giunta Rossi sulla ripartizione del patrimonio provinciale, tra Ascoli e Fermo: "Inaccettabile che il centro sinistra abbia accettato il diktat di Rossi. Troppi soldi concessi a Fermo!"

Il consigliere comunale Alessandro Galosi, membro del Direttivo DestrAscoli

Dal direttivo di DestrAscoli, nelle persone di Alessandro Galosi - Consigliere Comunale, Piergianni Orsini, Feliziano Ballatori e Nicola Conese riceviamo e pubblichiamo fedelmente quanto segue in relazione al documento varato dalla giunta provinciale su istanza del presidente Massimo Rossi che riguarda la ripartizione del parimonio tra le due provincie di Ascoli Piceno e Fermo

"Assolutamente inaccettabile il documento varato dalla Giunta Rossi sulla ripartizione del patrimonio provinciale, tra Ascoli e Fermo. Inaccettabile che le forze politiche del centro-sinistra (leggi PD) abbiano accettato il diktat di Rossi.

Inaccettabile che in questa ripartizione non si sia tenuto in considerazione quanto scaturito nel consiglio comunale aperto del 13 ottobre scorso. Non servono a nulla i proclami dell'On. Agostini di non essere d'accordo sulla ripartizione se poi il PD avalla queste scelte.

Gli ascolani o meglio i piceni devono essere correttamente informati su quanto sta accadendo, devono sapere che con la valutazione dell'intero patrimonio a 54,6 milioni di euro, ai fermani spetterà il 43,47% quindi la bellezza di 23,7 milioni di euro.

Ossia ogni cittadino piceno (neonati, bambini ed anziani compresi) si indebiterà di circa 118 euro a testa. Cioè una famiglia media di quattro persone, grazie a Fermo, si indebiterà di quasi 500 euro. Questi sono i dati il resto sono solo chiacchiere. 500 euro per una cosa che gli ascolani, i piceni non hanno voluto.

Dopo il danno la beffa. E questa ripartizione è stata condotta nel peggiore dei modi, considerando solo una parte del patrimonio. Solo la polpa buona del prosciutto, l'osso è rimasto a noi. E' stato considerato solo il patrimonio immobiliare con stime che, come evidenziato nel Consiglio aperto del 13 ottobre, sono risultate inesatte ed errate.

Non sono state considerate nel patrimonio le infrastrutture che in questi anni sono state realizzate, con netta preponderanze per il territorio fermano dalla Provincia.
Non sono stati considerati i debiti.

Vogliamo sapere, ad esempio, se la ricapitalizzazione della STEAT (società trasporto pubblico fermana, al pari della nostra START) operata dalla Provincia qualche mese fa per ripianare i debiti della società, sono stati pagati anche dagli ascolani e se queste migliaia di euro sono stati considerati a nostro vantaggio nella ripartizione del patrimonio.

Vogliamo sapere perché gli edifici scolastici non sono stati considerati nel monte del patrimonio diviso. Vogliamo sapere perché debba essere la provincia di Ascoli a costruire la nuova sede provinciale fermana e non loro direttamente.

Ascolani, svegliamoci! Fino adesso abbiamo lasciato fare, abbiamo delegato gli altri, ci siamo fidati dei nostri rappresentati, è nella nostra indole. I fermani organizzavano i pullman per Roma e noi ci fidavamo; tanto non succederà nulla, dicevamo.

Ora non ci possiamo fidare più! Anche se probabilmente è tardi non possiamo lasciare nulla di intentato. Dobbiamo fermare, Rossi, De Feis, Di Ruscio, Basso, il farneticante sindaco di Lapedona.

Ne va della nostra dignità e del nostro interesse. E le centinaia di famiglie dipendenti della Provincia non si fidino. Visto quanto accaduto con il patrimonio c'è poco da stare tranquilli per il trasferimento del personale in esubero a Fermo. Lo faranno e noi ce ne accorgeremo quando sarà troppo tardi".

 

22/10/2008





        
  



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