Sessantacinque milioni di euro per l'integrazione delle strutture di Ascoli e San Benedetto, al fine di realizzare un sistema di eccellenza che costituisca un hub (nodo primario di rete) per la parte sud della Regione. E' quanto prevede l'Accordo di programma con il Ministero approvato dalla giunta.

"La costituzione di una nuova realtà di eccellenza - afferma l'assessore al Piceno Sandro Donati - con la concentrazione dell'intera attività clinico-sanitaria per acuti erogata nel contesto territoriale, dovrà rappresentare il punto di riferimento per la copertura della domanda dei residenti, in modo complementare con le altre strutture presenti sul territorio".

La nuova realtà consentirà infatti di offrire all'intero bacino di utenza una gamma completa di servizi che si integrano ed eliminano le duplicazioni su particolari aree specialistiche e consentano un recupero della mobilità passiva esistente, pari attualmente all'11%.

"Al fine di garantire continuità e qualità nell'assistenza - ha aggiunto Donati - sull'attuale rete di strutture sarà comunque indispensabile procedere alle necessarie opere di adeguamento e messa a norma, così da accompagnare la realizzazione della nuova realtà con una progressiva opera di riqualificazione delle strutture di Ascoli, San Benedetto e Amandola in termini di Casa della Salute, senza interrompere i livelli di assistenza ma, anzi, differenziando e potenziando i servizi".

La Casa della salute è infatti una struttura polivalente e funzionale in grado di erogare materialmente l'insieme delle cure primarie e di garantire la continuità assistenziale con l'ospedale e le attività di prevenzione. Nella Casa della salute lavorano insieme il personale del distretto tecnico-amministrativo, infermieristico, della riabilitazione, dell'intervento sociale, i medici di base con il loro studio associato, gli specialisti ambulatoriali.

La struttura si configura quindi come un insieme di attività organizzate in aree specifiche di intervento profondamente integrate fra loro in cui si realizza la presa in carico del cittadino per tutte le attività socio-sanitarie che lo riguardano: si persegue la prevenzione primaria, secondaria e terziaria, l'educazione sanitaria e le corrette pratiche di autogestione delle malattie croniche; si attiva un'assistenza domiciliare delle cure a forte integrazione multidisciplinare ed infine si istituzionalizza la partecipazione dei cittadini che viene garantita attraverso procedure certe, codificate e periodicamente verificate. Nella Casa della salute, dunque, devono potere essere effettuati tutti gli accertamenti diagnostico-strumentali di base 7 giorni su 7 e per almeno 12 ore al giorno e deve trovare implementazione la gestione informatizzata di tutti i dati sanitari e devono venire attivate le procedure di teleconsulto e di telemedicina che consentano una diagnosi specialistica di 2° livello.