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Riina resta in carcere

Ascoli Piceno | La malattia è compatibile e sta migliorando.

Il Tribunale di sorveglianza di Ancona respinge l' istanza di sospensione della pena presentata dal difensore di Totò Riina, detenuto nel carcere di Marino del Tronto, è stata «adottata sulla base di una valutazione oggettiva delle condizioni di salute» del boss infartuato. La particolare figura del recluso non ha avuto «alcuna influenza sulla decisione».

 Pierleone Fochessati, presidente del Tribunale di sorveglianza ha emesso l' ordinanza in questione senza esitazione. Ha spiegato Fochessati che il collegio ha esaminato accuratamente le risultanze della documentazione clinica e medica degli ospedali di Teramo e Ascoli Piceno, oltre alla relazione del sanitario del carcere di Marino del Tronto. In questa documentazione  i medici «sono concordi» nel ritenere che la malattia di Totò Riina, colpito da un malore a maggio e successivamente sottoposto ad un intervento di angioplastica, «è in fase di evoluzione positiva».

Il legale di Riina, l' avv. Luca Cianferoni, insiste  che la capacità cardiaca del numero uno di Cosa Nostra, nuovamente trasferito nel carcere di Marino del Tronto tre giorni dopo l' intervento, «è gravemente compromessa». Ma Fochessati assicura che «se le condizioni oggettive fossero state diverse anche la decisione lo sarebbe stata».

Il presidente del tribunale di sorveglianza ha infine concluso precisando che anche l' eventuale ricovero d' urgenza del detenuto in una struttura sanitaria non rientra nelle competenze del collegio ma del sanitario del carcere, che fa istanza al magistrato di sorveglianza competente sul carcere di Ascoli. Il magistrato ha smentito  le voci di un recente sopralluogo tecnico nell' ospedale cardiologico anconetano in vista di un eventuale trasferimento del boss.

A causa delle sue terribili azioni Riina è sottoposto al regime carcerario previsto dal 41-bis che prevede restrizioni sui pacchi da ricevere, sulle visite dei familiari, sulle ore d' aria e il numero dei
detenuti con cui poter socializzare. Una telecamera lo controlla 24 ore su 24 e la sua corrispondenza è sottoposta al visto di censura.

22/10/2003





        
  



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