La scoperta del Piceno nascosto
Ascoli Piceno | Settima edizione del progetto Il Piceno si racconta, organizzato dalla Provincia
di Giovanni Desideri
La Provincia di Ascoli Piceno, attraverso il lavoro congiunto di due assessorati, quello all'istruzione guidato da Maria Pia Silla e quello alla cultura guidato da Carlo Verducci, sta promuovendo la settima edizione del progetto "Il Piceno si racconta", un'iniziativa pensata per far conoscere i luoghi e le tradizioni più nascosti del territorio provinciale, in alcuni casi veri e propri tesori sepolti nell'oblio.
L'iniziativa si articola in due momenti: un corso sul patrimonio culturale locale ("Progetto Zenone Tutela e Promozione Turistica del Patrimonio Culturale") e una serie di visite ai luoghi "dimenticati" del piceno (visite che la Provincia incentiva coprendo una parte del costo del trasporto). Il coinvolgimento delle scuole della provincia è capillare: negli ultimi anni 40 mila studenti hanno già partecipato alle visite nei luoghi "minori" del nostro territorio.
Il corso è in cinque lezioni, è aperto a tutti ed è valido al tempo stesso come "corso di aggiornamento" per gli insegnanti di ogni ordine e grado e come fonte di "crediti formativi" per gli studenti di tutte le scuole.
Le lezioni sono tenute da tre insegnanti: la prof.ssa Tiziana Maffei, l'archeologa Mara Miritello e la dott.ssa Antonella Nonnis ed ogni lezione verrà replicata quattro volte, a Fermo (presso l'Ipsia), San Benedetto (idem), Ascoli (scuola media "Luciani") e Montefiore dell'Aso.
È un corso che viene organizzato quest'anno per la seconda volta ed ha già avuto grande successo alla prima edizione, con 185 insegnanti partecipanti alle due annualità in cui era suddiviso. Quest'anno grande incremento: solo per la prima annualità risultano già iscritti in 120. E non parteciperanno soltanto insegnanti e studenti, ma anche personale non docente (bidelli ed altri), a testimonianza dell'interesse suscitato dall'argomento in quanto tale.
E cosa c'è da scoprire? Per esempio il polittico di Carlo Crivelli custodito presso la chiesa di Massa Fermana, un'opera ignota ai più, che non soltanto è paragonabile a quella presente presso la cattedrale di Sant'Emidio ad Ascoli, ma è anche meglio conservata.
Un altro esempio sono le mirabilia della pinacoteca di Montefortino, legate al nome di Fortunato Duranti, il pittore e mercante d'arte dell'ottocento. Né si dimentichi la pinacoteca di Ripatransone, che custodisce dipinti di Crivelli, Pagani ed altri.
Ma nelle intenzioni della Provincia c'è anche il recupero di tradizioni locali, talvolta legate al mondo rurale e sepolte perché non più tramandate.
Nelle passate edizioni "Il Piceno si racconta" non ha suscitato soltanto apprezzamento, ma anche vero e proprio entusiasmo. Ne sono prova le iniziative collaterali che sono nate spontaneamente in alcuni centri, come Quintodecimo, frazione di Acquasanta, che nel periodo natalizio diventa luogo di raccolta di presepi allestiti in tutta la provincia, mentre a San Benedetto le tradizioni sono state onorate con l'iniziativa chiamata "Marinando": visita delle classi al porto, tra pescatori, retari e funari ed allestimento di una mostra permanente presso la scuola elementare "Zona Nord". Esposti oggetti attinenti alle tradizioni del mare (per esempio quelle culinarie), ai mestieri, ed altre.
L'augurio di Maria Pia Silla è "che questa iniziativa non venga dispersa dalle amministrazioni che verranno, che siano dello stesso o di altro colore".
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22/10/2003
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