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Prevenzione Epatite C e non vedenti: 660mila euro dalla Regione

Ancona | Entrambi i progetti presentati al consiglio regionale per la loro approvazione hanno durata triennale e per portarli a termine serviranno complessivamente 660mila euro. L’ospedale 'G. Salesi' rappresenta un grande Centro di Riferimento per tali patologie.

Almerino Mezzolani assessore regionale alla sanità

La giunta regionale ha presentato al consiglio regionale per la loro approvazione due progetti sanitari: uno per una " Rete regionale per l' ipovisione " - a favore dei non vedenti - l'altro per l' " HCV - Screening " relativo alla necessità di ridurre il contagio del virus dell' Epatite C nella popolazione a rischio. Entrambi hanno durata triennale e per portarli a termine serviranno complessivamente 660mila euro.

Nell' ambito del programma sulla realizzazione della rete per l' ipovisione verranno stanziati 70mila euro l' anno all' Azienda " Ospedali Riuniti " di Ancona ( totale 210.000 euro ) per mettere a disposizione dell' Asur nelle Zone Territoriali n. 2 di Fano e n. 11 di Fermo, attività per il collegamento dei soggetti non vedenti con l' ospedale anconetano " G. Salesi " dove si trova il Centro Unico di Riferimento per la prevenzione e la riabilitazione visiva di ipovedenti e pluriminorati, migliorando l' accesso alle strutture e la qualità dei servizi.

"Già da dieci anni - spiega l'assessore regionale alla sanità Almerino Mezzolani - tale centro è un punto di riferimento regionale e opera, in accordo con l' Unione italiana ciechi, al fine di accelerare il percorso e il reinserimento dei pazienti con gravi deficit visivi grazie alle sue caratteristiche strutturali (reparto di oculistica pediatrica, attrezzature all' avanguardia e personale specializzato), che consentono un precoce inquadramento diagnostico, terapeutico e riabilitativo nell' interesse del singolo e della collettività. Per tutti questi motivi quindi è necessario migliorare il collegamento del centro con le altre unità operative di oculistica della regione creando una efficace rete di assistenza distribuita su tutto il territorio".

Riguardo invece alle campagne di prevenzione dell' Epatite C l' Università "Politecnica delle Marche" beneficerà di 450mila euro complessivi (150mila euro ogni anno) per promuovere attività educative e di sensibilizzazione sulla trasmissione della malattia, mettendo le Marche al primo posto tra tutte le regioni nella lotta contro le patologie croniche che ne derivano.

L' Epatite C è una forma di infiammazione del fegato causata dal virus HCV che generalmente non provoca sintomi particolari con un' alta possibilità di diventare cronica. In certi casi sono possibili perdita di appetito, affaticamento, nausea, debolezza o lievi dolori addominali. Una volta contratta essa può decorrere per molti anni senza danneggiare il fegato (da 10 fino a 30 anni), ma nel 30% dei pazienti evolve in forme più aggressive trasformandosi in cirrosi o carcinoma epatocellulare. La trasmissione può avvenire attraverso punture con aghi o strumenti infetti, tramite microlesioni della cute e delle mucose (spazzolini da denti, malattie della pelle ) e per via sessuale ( solo con scambi di sangue ).

23/10/2008





        
  



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