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Consiglio Comunale in discesa, prima approvazione per il Piano di Spiaggia

San Benedetto del Tronto | L'assise di giovedì 23 ottobre è finita dopo più di cinque ore. Approvati tutti i punti all'ordine del giorno. Polemiche sui comitati di quartiere

di Giovanni Desideri

È stato un Consiglio Comunale di "prime approvazioni" quello che si è svolto giovedì 23 ottobre presso l'aula consiliare del Comune di San Benedetto: l'attesa prima approvazione della variante al Piano di Spiaggia (undicesimo punto all'ordine del giorno), la prima approvazione di due project financing (punti 12 e 13, relativi al palazzo di via Turati a Porto d'Ascoli e alla zona dell'ex discarica comunale in zona Sgariglia) e quella dell'accordo di programma relativa all'area dell'ex mattatoio (punto 14). Queste tre opere saranno oggetto di un bando e i lavori non partiranno comunque prima di un anno, ammesso che tutto proceda per il verso giusto.

Il Piano di Spiaggia ha finalmente ricevuto la sua prima approvazione senza problemi di numero legale rispetto alla seduta dell'8 ottobre, nonostante l'incompatibilità dei seguenti: Angellotti, Galiè, Giudici, Giuseppe Nico, Nino Capriotti, Merli (incompatibilità dovuta al "conflitto di interessi": parenti fino al 4° grado con attività professionali ruotanti intorno alle concessioni demaniali. Per l'iter completo che il Piano dovrà ora affrontare, vedi l'articolo correlato).

Nuove critiche dall'opposizione rispetto alle sedute precedenti: Gaspari (DS) ha chiesto una conferenza di servizi tra i Comuni di San Benedetto, Grottammare, Cupra Marittima e Martinsicuro per armonizzare i provvedimenti da adottare rispetto ai relativi tratti di spiaggia ed ha annunciato il suo voto contrario perché "è un piano sterile rispetto al problema generale del turismo, ma anche dannoso, perché permette ulteriore edificabilità, crea un precedente che potrà valere anche per la collina e disattende le promesse fatte ai concessionari".

Mozzoni e Bruni (lista civica) hanno sollevato il problema dell'erosione della spiaggia e della difesa dell'arenile in generale, Di Francesco (Margherita) l'ha definito un piano "inadeguato" alle esigenze degli operatori e dunque "un contentino" rispetto alle loro richieste, Franceschini (DS) ha lamentato la mancanza di organicità tra i provvedimenti per la zona est e la zona ovest della città (separate dalla ferrovia). Calvaresi ha parlato di un piano "povero", non preceduto "da un'adeguata analisi socio-economica".

A tutti ha risposto l'assessore all'urbanistica Leo Sestri, che ha parlato di "piano di qualità per l'intera città e non solo per i concessionari", sottolineando che con esso si intende colmare una lacuna nell'applicazione del Piano Follis, quello attualmente in vigore: la parte pubblica disattesa, con particolare riferimento al rifacimento del lungomare.

I consiglieri presenti in aula per questo provvedimento erano 22 sindaco compreso e l'approvazione è avvenuta 13 voti favorevoli contro 9.

Quanto alla serata nel suo complesso, l'unico spunto di polemica è sorto nel momento in cui si è affrontato il problema dei rapporti tra Amministrazione comunale e comitati di quartiere, su interrogazione dell'Ulivo e di Rifondazione Comunista (ottavo punto all'ordine del giorno).

L'assessore all'ambiente (con delega ai quartieri) Ruggero Latini ha infatti avanzato il sospetto che l'opposizione abbia tentato di politicizzare i comitati, ragionando sulle seguenti date: i presidenti dei comitati di quartiere hanno firmato il 30 settembre scorso un documento, protocollato in Comune il 3 ottobre, a proposito dei loro rapporti con le istituzioni cittadine. Ma a quel documento faceva già riferimento un'interrogazione dell'Ulivo del 29 settembre. (Incidentalmente, a proposito della recente proposta di Forza Italia di istituire 3 circoscrizioni comunali al posto dei comitati, l'assessore ha anche detto che "l'Amministrazione non ha mai sostenuto di voler abolire i comitati")

Pronta e sdegnata la replica del capo gruppo dei DS Giovanni Gaspari: "quello dell'assessore Latini è un delirio politico! La maggioranza non può accusare i comitati di essere quinte colonne dell'Ulivo o di Rifondazione Comunista, proprio quando alcuni esponenti della stessa maggioranza sono intervenuti in un passato anche recente nelle elezioni dei rappresentanti di alcuni quartieri!". Conclusione di Gaspari: "la questione dei comitati di quartiere deve essere affrontata in un Consiglio Comunale aperto e sono pronto ad avanzare una mozione per portare avanti la mia richiesta".

Rinviata infine al prossimo consiglio la discussione dei punti 9 e 15, per l'assenza del proponente (il consigliere di Rifondazione Comunista Settimio Capriotti).

24/10/2003





        
  



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