Grande interesse all'OBUV di Mosca, nonostante una aria di leggera crisi
Fermo | La Russia si è confermata un mercato di grande interesse, in cui nei primi sei mesi del 2003 sono state esportate quasi 2.400 milioni di calzature con un decremento in quantità del 4%.
Un giudizio complessivamente positivo quello raccolto tra gli oltre 200 imprenditori calzaturieri marchigiani che hanno preso parte a Mosca all'appuntamento stagionale con l'Obuv , manifestazione espositiva dedicata ai campionari primavera estate 2004.
"Impressione generale precisa Aldo Brue' come presidente della sezione calzature dell'Associazione degli Industriali della provincia di Ascoli Piceno è che nonostante evidenti segni di contrazione negli acquisti il prodotto calzaturiero made in italy resta nel cuore e negli occhi dei Russi che amano il nostro stile e la nostra qualità".
Le quattro giornate di fiera hanno confermato come anche il mercato russo risenta una certa contrazione nei consumi spesso indotta da cause indirette come le difficoltà nello sdoganamento della merce e nell'inoltro ai clienti, fattori questi che vanno aggiunti anche alle condizioni climatiche degli ultimi mesi che hanno condizionato fortemente gli acquisti .
Sulla base di questi fattori l'interesse dei visitatori - provenienti non solo dalla Russia manche da Ucraina , Kazakistan e repubbliche baltiche - si è prevalentemente incentrato sui riassorbimenti invernali, con uno sguardo meno interessato per le novità primavera estate anche in considerazione del prossimo appuntamento di gennaio 2004 che sarà l'occasione principale per gli assortimenti estivi sulla base anche della costante ricerca per nuovi modelli e nuove soluzioni moda .
La Russia si è, anche in questa occasione, confermata un mercato di grande interesse, in cui nei primi sei mesi del 2003 sono state esportate quasi 2.400 milioni di calzature con un decremento in quantità del 4% . Dati positivi ma anche molte difficoltà e necessità di maggiori sostegni , di questo si è fatto interprete a tutti i livelli
Bruno Scheggia, responsabile della Commissione Russia di Anci e vice presidente della sezione calzaturieri di Assindustria : " ho ricordato al vice presidente della Regione Marche Spacca, al direttore dell'Ice Mamberti, al presidente dell'Anci Soldini come la Russia resta uno dei più importanti sbocchi per la nostra calzatura, a Mosca ed in tutte le grandi città sovietiche il nostro prodotto è sinonimo di qualità, di moda italiana e di capacità imprenditoriale,è urgente trovare momenti di presenza costante e tali da qualificare la presenza delle nostre aziende e dei nostri prodotti una casa ".
Mario Gaudenzi di Monte Urano precisa " l'Italia deve diventare sistema in grado di promuovere e valorizzare l'impegno di noi imprenditori , stiamo certamente vivendo un l momento di difficoltà ma dobbiamo interla come occasione di transizione , e puntare sempre di più sull'abilità artigiana , sul contenuto stilistico e consolidare la fiducia della clientela".
Andrea Lattanzi dell'omonimo calzaturificio di Porto S. Elpidio è soddisfatto dei risultati ottenuti a Mosca e dice " la Russia, pretende moda italiana , prodotti di fascia alta e quel made in italy che è la carta vincente, finalmente la Finanziaria ha dedicato attenzione al Made In Italy, dalle parole dobbiamo passare rapidamente ai fatti ".
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29/10/2003
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Kevin Gjergji