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"Rischio da baci e scambio di spazzolini"

| MILANO - Il Presidente del Comitato dei malati di epatite C smentisce il pericolo di contagio in famiglia.

di Ivan Gardini*

Vogliamo smentire la notizia apparsa sui quotidiani intitolata
"RISCHIO DA BACI E SCAMBIO SPAZZOLINI" nella quale si afferma che "Basta un bacio per trasmettere l'epatite C con la saliva", riprendendo delle dichiarazioni fatte da alcuni ricercatori americani secondo i quali la "saliva  e' tanto piu' a rischio quando la persona ha problemi alle gengive che sono facili a sanguinare per esempio dopo l'uso dello spazzolino".

Non è certo la prima volta che tracce del genoma virale dell'epatite C vengono rintracciate nella saliva di alcune soggetti infetti, ma nessuno studio scientifico, nessun ricercatore, e nessun medico ha mai potutto concludere che il fluido salivare possa infettare altre persone.
L'unica cosa che si può affermare è che la saliva può essere eventualmente un veicolo di trasporto di microparticelle di sangue infetto, ma certamente questa non è una novità.

Va chiarito che l'infezione da Epatite C ha luogo soltanto in presenza di sangue infetto, deve esistere una porta di uscita del sangue sotto forma di lesione, ed una porta di entrata sempre sotto forma di lesione cutanea o mucotica ed infine il virus deve penetrare nel flusso sanguigno del soggetto sano: che tutto ciò possa avvenire con un bacio, è una ipotesi tutta da dimostrare.

D'altra parte, le infezioni intrafamiliari di epatite C sono molto basse, sotto la soglia del 3%, e se davvero la saliva potesse infettare così facilmente come talune notizie vogliono fare intendere, le percentuali sarebbero molto più alte.

Esprimiamo tutto il nostro rammarico nel constatare come alcuni quotidiani e riviste settoriali hanno a loro volta alterato la realtà dei fatti, con titoli tipo "Epatite C, basta dare solo un bacio per trasmettere il virus con la saliva" comparso ad esempio nella gazzetta del Sud una decina di giorni fa.

Questo tipo di giornalismo d'assalto e senza scrupoli altro non fa che generare timori infondati e alimentare un alone discriminatorio del quale sono vittima i  portatori di Epatite C e chi sta loro vicino.

Invitiamo pertanto tutto il mondo dell'informazione a prestare attenzione a ciò che viene diffuso, alle dannose ripercussioni, e soprattutto a verificare certe notizie presso i nostri specialisti, che nulla hanno da invidiare ai loro colleghi Americani.

*Presidente del Comitato EpaC,
informazione e sostegno a favore dei malati di epatite C. tel. 0396612460 net. www.epac.it

29/10/2003





        
  



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