Giovanni Gaspari, ritemprato dalla trasferta istituzionale in Argentina, affronta le spinose questioni che lo attendono al rientro. I sindacati, con cui i rapporti sono stati segnati dalla denuncia mossa al nostro per atteggiamento antisindacale qualche tempo fa, tornano all'attacco sul lavoro occasionale.

A Francesco Neroni - segretario Cgil - risponde "Mi aspetto un sindacato che fa proposte, non solo proteste" e poi allarga la riflessione " con la caduta delle iscrizioni al 30 % la rappresentatività stessa dell'organo sindacale non è più fedele alla realtà: si rischia di pensare solo agli occupati e non ai disoccupati, a chi il lavoro non ce l'ha, l'ha perso o è in condizione di precarietà" e continua " in un momento di crisi così assoluta mi aspetterei che si concentrassero sui tagli imposti nella scuola e nel pubblico: con 700.000 statali da mandare a casa - secondo Brunetta - come pensa Neroni che io possa fare assunzioni a tempo indeterminato? Se mi sta chiedendo questo meglio mettere in chiaro che l'esperimento salta, perché i soldi non ci sono". E scandisce a chiare lettere " prendiamo il caso degli orari scolastici ridotti: mi sono accollato il problema - con le supplenze per coprire il vuoto di tre ore generato dalla riforma Gelmini. Perché come dicono in America, I care."

Altrettanto perentorio è Gaspari sulla proposta del Delfino di Zappasodi - a cui hanno aderito i tre consiglieri comunali Del Zompo, Narcisi e Bruni a insaputa dello stesso sindaco - di realizzare con il finanziamento della Carisap destinato alla Grande Opera una mega struttura per anziani, dotata di un area per i malati terminali, una struttura di degenza e una socio ricreativa, che - nelle intenzioni dei promotori - dovrebbe sorgere nell'area di Santa Lucia e essere donata dall'ASUR sotto la pressione dei medici. "Se trovano tutti i consensi io sono disponibile, ma è necessario fare una modifica della legge regionale e trovare i fondi da investire" taglia corto il Primo cittadino e poi ironizza "Il Delfino è come l'ora legale della politica: sai che alle elezioni verrà fuori di nuovo".

Sull'idea del Comitato PR a crescita zero di indire un referendum istituzionale sulla mega variante ribatte: "Non ho nessuna ragione per andare in Consiglio. Un Consiglio che occorre decidere se è legittimo o meno, dato che si mettono in discussione tutti i provvedimenti votati" dice, alludendo alla seduta del 23 dicembre 2009 e mettendo in dubbio il potere di trattativa dei suoi detrattori, confinati in una rappresentanza politica così esigua. E lancia la controproposta di decidere con le primarie la sorte della megavariante: "se perdo mi ritiro, se vinco do la possibilità a tutti di candidarsi nella mia squadra".

Poi attacca la Provincia, rea tra l'altro della mancata riparazione della centralina per il rilevamento delle polveri sottili in piazza Kolbe - chiedendo se la nuova sede dell' UTES è pronta o il Comune deve rinnovare il pagamento del canone di affitto di quella attuale, scelta provvisoriamente per dare seguito a lavori di ristrutturazione della vecchia.

E sulla contestata nuova sede della Polizia Municipale consiglia a tutti di ispirarsi all'ironia degli abitanti di Inverness, che a Nessie hanno dedicato un museo e una leggenda eterna - quella del mostro di Loch Ness. Un impegno nella riqualificazione urbana di un'area della città come nel caso di piazza Kolbe può essere fraintesa così come è accaduto solo a fronte di uno smisurato egoismo di pochi, dice il sindaco e aggiunge: "Io non mi contraffaccio con l'egoismo, io faccio il sindaco e in quel quartiere stiamo facendo un grande intervento. Chi non è d'accordo con il diritto esercitato dall'Amministrazione comunale e pensa si tratti di un sopruso ha l'imbarazzo della scelta, tra il ricorso al Tar, alla Procura o al Presidente della Repubblica". La campagna elettorale è alle porte: quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare.