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Sanità picena allo sfascio: Agostini scrive a Spacca

Ascoli Piceno | Azienda ospedaliera, ospedale unico, congiunzione dei presidi di Ascoli e San Benedetto? Nel frattempo “assistiamo al depauperamento ed al disfacimento di molti servizi sanitari che con grande fatica eravamo riusciti a realizzare negli ultimi anni".

di Redazione

Luciano Agostini

Una lunga e accorata lettera quella inviata dall'on. Luciano Agostini al Presidente della Regione Gian Mario Spacca. Il tema: la sanità picena e suoi innumerevoli problemi.

"Caro Presidente,

ho scelto di ricorrere ad una lettera in previsione di incontrarti personalmente, per evidenziarti e portarti a conoscenza della gravità in cui versa la sanità ascolana. Mentre tutti parlano e si accapigliano su quale deve essere il futuro organizzativo, azienda ospedaliera, ospedale unico, congiunzione amministrativa dei presidi ospedalieri di Ascoli e San Benedetto, assistiamo purtroppo, nemmeno tanto lentamente, al depauperamento ed al disfacimento di molti servizi sanitari che con grande fatica eravamo riusciti a realizzare negli ultimi anni.

So con certezza il dispiacere e l'impegno che stai mettendo per risolvere il caso del CUP regionale che tanto ha nociuto all'immagine della nostra sanità e che ha creato molti disagi all'utenza, così come conosco i tanti e gravi tagli che il governo nazionale ha prodotto verso il fondo sanitario, che per la nostra regione si aggira sui 70 milioni di euro, per non parlare poi dei tagli fatti al fondo sociale. Per questo ti chiedo di porre un po' di attenzione, non tanto ai programmi di media e lunga scadenza, quanto ai problemi del contingente che rischiano di far scivolare la sanità picena in una drammatica emergenza. Conoscendo la tua capacità e la tua sensibilità, credo che questo grido di allarme lanciato anche in maniera inusuale dal sottoscritto, non cadrà nel vuoto.

E' di qualche giorno fa la notizia che sono state chiuse alcune sale operatorie, per cui gli interventi dell'area chirurgica sono stati ridotti di oltre il 50%. La motivazione addotta è che bisogna fare manutenzione, cosa che risulta essere poco credibile perché potevano essere trovati accorgimenti tecnici che non avrebbero prodotto tagli alla operabilità, cosa per altro dimostrata dal fatto che per gli interventi a pagamento le sale operatorie sono disponibili.

La radiologia ha dovuto diminuire alcune prestazioni di circa 30 esami al giorno per mancanza di medici, avendo al contrario un numero di personale amministrativo in eccesso (12 medici ed 11 amministrativi); era necessario l'ultimo concorso fatto per amministrativi, quando con la stessa spesa poteva essere assunto personale sanitario? La sospensione dello screening mammografico rappresenta un'altra grave perdita di un servizio che crea una forte apprensione alle tante donne che ne usufruivano.

Oculistica, che fino a qualche anno fa rappresentava un punto di forza della nostra sanità, oggi non riesce a fare più nemmeno gli interventi elementari per mancanza di personale sanitario. Così come per alcuni reparti di eccellenza come emodinamica che da qualche giorno dovrebbe sostenere solo le urgenze mentre per gli interventi programmabili ci si dovrebbe rivolgere ad Ancona, cosa del resto spiegabile solo con una isteria del risparmio che poi cosi non risulterebbe essere.

I medici ortopedici sono costretti a portare da casa anche la strumentazione più elementare. Non voglio continuare con un lungo ed inutile elenco ma oramai è emergenza in quasi tutti i reparti, questo come puoi ben comprendere comporta smarrimento, sfiducia, e rabbia su tutti gli operatori e sconcerto nell'utenza, che determinerà un sicuro aumento della mobilità passiva. Siamo oramai alla fine dell'anno e non sono ancora stati resi esecutivi i progetti obiettivo che per alcuni servizi potrebbero tamponare una situazione emergenziale. Per tutto questo, chiedo un tuo intervento, consapevole come sono che il governo regionale da te guidato crede fermamente nella sanità pubblica e per questo obiettivo ti adopererai nonostante gli enormi problemi causati dal governo Berlusconi che invece protende verso la privatizzazione di un servizio universale quale è la sanità.

Del resto, sul piano politico, anche chi come il sindaco di Ascoli Castelli che da consigliere regionale ha sempre criticato e osteggiato la crescita della sanità ascolana così come si è evoluta negli ultimi anni, oggi di fronte al rischio che questi servizi possano essere messi in discussione ne difende la validità, non riconoscendo invece il fallimento del governo nazionale suo amico che con i drastici tagli sta mettendo a repentaglio la salute dei cittadini.

Caro presidente, queste sono le vere urgenze su cui ti chiedo di intervenire, perché con le esigue risorse a disposizione continuare a parlare di ambiziosi programmi risulterebbe buttare solo fumo negli occhi, e magari arrivare, si alla costituzione di aziende ospedaliere, ospedali unici, ecc.ecc. ma solo quando i servizi ospedalieri ed assistenziali risulteranno oramai distrutti.
Mi scuso della formalità, e spero di avere l'opportunità di parlartene quanto prima a voce

A presto con stima ed affetto."

On. Luciano Agostini

30/10/2010





        
  



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