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In dirittura d’arrivo i lavori di restauro delle palazzine del Lido

| CIVITANOVA MARCHE - Ultimato l’intervento di recupero dei due edifici. L’inaugurazione è annunciata entro il prossimo Natale.

Sono ormai in dirittura d’arrivo i lavori di restauro delle palazzine Liberty del Lido Cluana.

L’impresa appaltatrice (la Pipponzi Costruzioni srl, ndr) ha infatti ultimato l’intervento di recupero dei due edifici e sta lavorando alla messa a punto degli impianti, ultima tappa prima della riconsegna dell’opera alla città. L’inaugurazione è annunciata entro il prossimo Natale.

Come noto, le palazzine saranno restituite alla loro funzione originale di punto di ristorazione ed intrattenimento. Il Comune ha affidato infatti tramite bando pubblico ad un’associazione di imprese sia le opere di restauro sia la gestione delle attività previste. I privati che si sono aggiudicati l’appalto, pertanto, hanno finanziato interamente l’intervento (importo: 928 mila euro) in cambio di un uso delle palazzine per 35 anni, per il quale verseranno al Comune anche un canone annuo pari a 58.875 euro. All’uso dei gestori il Comune ha ceduto altresì il piazzale antistante alle due palazzine (con l’obbligo di lasciare un corridoio di quattro-cinque metri per permettere l’attraversamento pubblico, ndr).

La proprietà dei due edifici ed il controllo sulla tutela del bene rimangono tuttavia pubblici, come pure le licenze nonché i vialetti laterali e i giardini adiacenti alle due palazzine. Tra gli oneri previsti a carico dell’impresa c’è anche la cura di quest’ultimo spazio.

“Dopo anni di attesa – dice il sindaco Erminio Marinelli – le palazzine Liberty del Lido sono state recuperate sia dal punto di vista estetico sia da quello funzionale. La città si arricchisce così di un nuovo spazio pubblico, di grande valore architettonico e culturale. La soddisfazione per la realizzazione dell’opera è accresciuta dal fatto che contestualmente stiamo lavorando alla riqualificazione di corso Umberto. Un intervento, questo, che una volta ultimato completerà l’opera di recupero del centro storico.

Per quanto riguarda il Lido Cluana – continua il sindaco – siamo grati ai privati che, dimostrando serietà e coraggio, hanno deciso di investire ingenti risorse, rendendo possibile l’opera di recupero del complesso Liberty. Chi sostiene che il Comune ha svenduto lo spazio in questione – osserva Marinelli - forse non sa che l’appalto è stato affidato attraverso un bando pubblicato due volte (la prima gara non vide infatti pervenire alcuna offerta, ndr) e non conosce le condizioni onerose alle quali i privati sono chiamati a sottostare”.

“L’opera di restauro – spiega l’assessore ai lavori pubblici, Vincenzo Ripa – è stata condotta secondo il progetto approvato dalla Sovrintendenza regionale, nel rispetto dei canoni architettonici originari. Le palazzine, infatti, furono costruite nel 1933 – ricorda lo stesso assessore - e con le loro terrazze affacciate sulla spiaggia (allora il mare arrivava a lambire l’attuale sede della Fiera, ndr), il bar-ristorante e una sala da ballo all’aperto fecero del Lido uno dei principali punti di ritrovo della città fino agli anni ‘60. L’intento che ha animato l’intervento dell’Amministrazione – sottolinea lo stesso assessore – è stato perciò quello di restituire i due edifici alla loro vocazione originaria, recuperandoli dallo stato di degrado in cui si trovavano”.
Negli ultimi quarant’anni, infatti, le palazzine del Lido Cluana sono state destinati a molteplici usi. Già negli anni ‘60 una parte dell’edificio più a sud ospitava la sede amministrativa dell’Azienda autonoma di soggiorno e turismo.

Successivamente il complesso Liberty fu sede di una scuola materna, della Polizia municipale e da ultimo del Servizio comunale Osap.

“L’intervento - ha spiegato il progettista Marco Pipponzi  – ha consentito di ripristinare i due edifici nella loro configurazione originaria attraverso un attento lavoro di restauro. Abbiamo provveduto tra l’altro a togliere le tamponature al portico, realizzate negli anni ‘60 e ad eliminare le tramezzature che snaturavano l’ariosa spazialità degli interni. Le ringhiere – ha concluso Pipponzi – sono state ricostruite sulla base delle foto d’epoca a disposizione e l’intero apparato decorativo è stato restaurato”.

31/10/2004





        
  



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