Ascoli Piceno, la nuova provincia l'ultima ruota del carro
Ascoli Piceno | Il pericolo che si corre se non esiste confronto e dibattito per il territorio è di restare ancora più 'povera' e dimenticata. Questa l'opinione dei "Sindaci autonomi del Piceno".
Palazzo S.Filippo ad Ascoli Piceno
La situazione economica e politica del nostro territorio provinciale - ormai da diversi anni amministrato e difeso in maniera approssimativa da una classe politica che continua ad auto-referenziarsi ed auto-candidarsi - ci impone alcune responsabili riflessioni:
- la provincia di Ascoli Piceno è sempre stata considerata "ultima" nella nostra regione, basti vedere la grave situazione di degrado infrastrutturale in cui versa;
- la divisione della provincia è stata l'ennesima conferma di quanto poco contasse Ascoli nella geo-politica regionale e nazionale;
- la grave crisi occupazionale che sta coinvolgendo tutta la nostra zona industriale non trova riscontro in nessun progetto né in una reale attenzione politica ed istituzionale;
- se a governarci per i prossimi anni saranno gli stessi "attori" politici, la nuova - o, meglio, la "menomata" - provincia di Ascoli sarà sempre più povera e dimenticata dalla Regione e dal Governo centrale.
E allora . . . quali rimedi proporre?
È ora che tutte le persone, partiti politici e associazioni che vogliono vedere risorgere - o quantomeno riallineare alle altre Province - il nostro territorio sotto il profilo sociale ed economico, convergano in un unico grande progetto territoriale che ci veda impegnati a far ripartire un nuovo spirito, coinvolgente e realistico, essenzialmente basato su concretezza, tagli agli sprechi, eliminazione di spese inutili come quelle per "finti" convegni, inaugurazioni, tavole rotonde e altre passerelle fatte solo per auto-referenziare questo o quel politico.
Noi Sindaci che da 10 anni amministriamo i nostri rispettivi Comuni, siamo fortemente preoccupati per il nostro territorio, quindi - insieme a molti amici cittadini che condividono con noi questi pensieri - abbiamo deciso di metterci a disposizione per un cambiamento vero e radicale di una classe politica totalmente inadeguata ad affrontare la grave situazione nella quale si trova il nostro territorio.
Saremo ben lieti di confrontarci con tutti: partiti, associazioni e cittadini, indipendentemente dallo schieramento
La disponibilità verrà manifestata a tutti i movimenti politici che avranno come unico obiettivo il carattere territoriale del programma.
Sarà il coinvolgimento popolare lo spirito che guiderà le eventuali iniziative politiche, come accaduto nelle iniziative già prese per la raccolta di firme contro la scellerata divisione della provincia di Ascoli, o nelle richieste ai candidati alle precedenti elezioni politiche dove, in entrambi i casi, erano presenti migliaia di persone che condividono il nostro progetto.
Giova ricordare come questo territorio abbia più che mai necessità di rappresentanti radicati, che abbiano esperienza amministrativa e che abbiano dimostrato sensibilità a problemi, alcuni dei quali di urgente risoluzione.
Ora, in tempo di elezioni, tutti si ricordano dei gravi problemi del territorio, dell'inopportunità della divisione, del suo altissimo costo, morale e materiale. Ma ci chiediamo, da dieci anni a questa parte, dove erano coloro che ora urlano a tutto ugola?
La verità è che l'assenza su alcuni temi fondamentali, come sulla costituzione della provincia di Fermo, sulla viabilità, sul problema occupazionale, dovrebbero far riflettere su quali sono i movimenti politici che realmente avranno a cuore i problemi del Piceno e del suo capoluogo.
È veramente giunto il momento di far sentire con fermezza la voce del territorio,
per non diventare la parte più bistrattata e abbandonata della Regione Marche,
la 5° provincia menomata, defraudata e senza una vera identità regionale!
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31/10/2008
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