L’ambizioso ed articolato progetto ha visto in questi anni il consolidamento delle proprie linee guida, riuscendo a trovare nel territorio sempre maggiori consensi e riconoscibilità. Nato sulla base di un accordo di programma votato all’unanimità da tutti e quattro i consigli comunali nel luglio 2002, si trova oggi a concludere la terza fase. Dimostrazione di quanto il territorio richieda programmi a lungo termine elaborati per fasi. La struttura conventuale, lasciata in stato d’abbandono per quasi un secolo è riuscita a ritrovare il proprio ruolo spaziale e culturale grazie ad un progetto ambizioso portato avanti con tenacia. I lavori di recupero strutturale eseguiti con i fondi del terremoto sono stati completati dall’allestimento realizzato con i fonde dell’ob2 .

Gli spazi dell’imponente architettura francescana sono stati allestiti, su progetto e direzione lavori degli architetti Tiziana Maffei ed Antonella Nonnis, per ospitare arte, cinema, etnografia. Le numerose sale accolgono la Sala Carlo Crivelli, il Centro di Documentazione Scenografica Giancarlo Basili, il Museo Adolfo de Carolis, il Museo della Civiltà Contadina, la Collezione Domenico Cantatore.
Materiale eterogeneo che trova la capacità di comunicare in chiave culturale il nostro tempo: un attualità fatta di molteplicità e di differenze.

I diversi linguaggi culturali parlano al fruitore personalizzando ogni volta il proprio messaggio. Il percorso museale si snoda tra ambienti relazionati tra loro dal desiderio di chi visita di approfondire diverse tematiche secondo la propria sensibilità ed i propri interessi e l’opportunità fornita dall’allestimento di scegliere sia le modalità che il livello di approfondimento.