L'Autorità deve farsi interprete dello spirito francescano
San Benedetto del Tronto | L'attualità di San Francesco nel discorso alla città del Vescovo, Mons. Gestori.
di Pietro Pompei
Che il nostro Vescovo si interessi di questioni pastorali, rientra nei suoi specifici compiti, tuttavia, in alcune particolari festività, è intervenuto sui problemi prettamente civili, facendosi interprete di un certo disagio che si avverte un po' in tutta la Diocesi, in special modo nella nostra città di S.Benedetto. Questa volta l'occasione è stata data dalla festività di S.Francesco, patrono d'Italia, celebrata il pomeriggio del 3 ottobre presso la Parrocchia dei Frati Conventuali, presenti Autorità civili e militari.
Mons. Gestori ha esordito precisando che la figura del Poverello di Assisi non va chiusa nelle solite "categorie di poeta, ecologista, uomo di pace, dal momento che lui è stato molto di più e si è presentato alla gente del suo tempo come l'uomo del Vangelo creduto e vissuto". Francesco è stato "capace di suscitare in molti delle crisi salutari, per un rinnovamento del proprio modo di pensare e di vivere".
Non poteva sfuggire uno specifico riferimento ad una Lettera scritta dal Santo di Assisi ai "Reggitori dei Popoli". Partendo dalla realistica considerazione della fugacità della vita, Francesco " vuole richiamare la necessità di compiere anche le piccole scelte, da parte delle Autorità, alla luce dei grandi ideali e vuole avvertire di rapportarsi con gli altri sulla base dei valori fondamentali, con lo scopo di non immiserirsi nelle cose marginali, nelle chiacchiere e negli egoismi di parte". Il nostro Vescovo, sulle orme di S.Francesco, dopo aver elencati i possibili deviamenti e le giuste scelte di chi esercita l'Autorità, aggiunge:"
L'Autorità dovrà portare una attenzione privilegiata alle persone più deboli socialmente e più bisognose economicamente e cercherà di avere un ascolto attento alle voci di quanti fanno fatica a farsi sentire. Quando ci si rinchiude in giochi personali di potere e ci si lascia prendere dagli interessi di gruppo, allora l'autorità ha già perso in autorevolezza, anche se possiede la maggioranza numerica ed ha dimenticato gli ideali alti della politica. Quanto poi dovrebbe stare a cuore dell'autorità la crescita culturale delle persone, specialmente di chi si sta aprendo alle diverse responsabilità della vita civile, sociale, imprenditoriale ed economica.
Tutti sappiamo che la cultura seria non si improvvisa e pertanto occorre offrire le indispensabili istituzioni, anche di livello universitario, per la formazione nei diversi ambiti del vivere". E, tenendo presente il problema dell'istituzione dell 'Università, il Vescovo aggiunge:" Benemeriti saranno quegli amministratori, che avranno aiutato i cittadini ad essere più consapevoli di quello che sono e di quanto possono fare. Qui si misura la qualità della vita di una Città".
Tener fede alla parola data è importante ed anche prestare attenzione ai suggerimenti costruttivi della minoranza. Mons. Gestori così ha concluso il suo discorso: "Governare una Città non è facile, ma è doveroso. ( ) S.Francesco aiuti coloro che hanno la responsabilità del governo della nostra Città, perché non si scoraggino di fronte alle normali difficoltà ed a quelle imprevedibili. Li illumini perché esercitino il potere sempre con sentimenti elevati, con la dovuta energia, con spirito di servizio, con opportuna attenzione alle critiche, ma senza lasciarsi bloccare da queste, e stando vicino ai cittadini per infondere in loro serenità e una gran voglia di vivere insieme".
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07/10/2003
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