Manuli licenzia con pretesto Andrea Quaglietti, segretario regionale per privato dellUSB
Ascoli Piceno | Sciopero solidarietà Cgil Cisl e Uil
Andrea Quaglietti
La Manuli ha licenziato con un pretesto il Segretario regionale per il settore privato dell’Unione sindacale di base, Andrea Quaglietti. Dopo aver richiesto e ottenuto 3 giorni di permesso sindacale, l’azienda al rientro in fabbrica del sindacalista gli ha contestato l’assenza ingiustificata e lo ha mandato a casa a far data dal 5 ottobre. Appresa la notizia, i sindacati confederali CGIL Cisl e UIL hanno subito proclamato uno sciopero di solidarietà di un’ora, al quale hanno partecipato la maggior parte dei lavoratori presenti ancora nello stabilimento.
L’Unione sindacale di base, che dal 1998 è il principale sindacato nello stabilimento piceno del Gruppo Manuli, ritiene che il licenziamento sia una ritorsione contro l’attività sindacale di un operaio che da 3 anni denunciava il comportamento dell’azienda milanese, la quale sta delocalizzando e svuotando senza tregua la fabbrica di Ascoli, licenziando centinaia di lavoratori e dipendenti e mettendo in ginocchio l’economia di un intera città, dal commercio ai servizi, dalle mense a tutto l’indotto artigianale e produttivo che realizzava ormai da 40 anni.
Nel licenziamento di Quaglietti si vuole colpire una figura sindacale e anche politica in senso ampio, di grande coraggio e tenacia, un leader giovane ma capace che per anni si è battuto senza risparmi e senza compromessi per difendere il lavoro e i diritti di migliaia di persone in tutta la provincia di Ascoli e non solo, sia nel campo dell’industria privata che in quello pubblico. E così anche si mira anche a “liberare” la Manuli e il territorio da una persona scomoda per molti poteri, che pensano solo ai loro affari con la scusa della crisi. Ciò avviene proprio mentre il gruppo milanese si appresta a licenziare altri addetti e chiudere altri reparti entro la fine dell’anno.
”Mi auguro solo che questa situazione – dice il Segretario regionale USB – contribuisca a fare in modo che i lavoratori tornino uniti, facendo blocco comune contro le politiche aziendali che stanno portano alla desertificazione industriale e occupazionale di tutto il comprensorio”. Il licenziamento sarà impugnato in sede giudiziaria sia in quanto tale, sia con riguardo alla violazione dell’art.28 della Legge 300, cioè per attività antisindacale.
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07/10/2011
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