Ascoli diventa per tre giorni la capitale europea della biodiversità
Ascoli Piceno | Nel programma della tre giorni sono previste esposizioni di materiali e prodotti, proiezioni di video, mostre fotografiche, una fiera delle sementi, incontri tra agricoltori e scambio di esperienze su produzione di pasta e pane.
Il depliant dell'iniziativa
In Italia la questione delle varietà locali è ben sviluppata a livello locale: alcune Regioni hanno adottato apposite leggi che sostengono la conservazione di sementi autoctone e, dallo scorso novembre, è nata la "Rete Semi Rurali", composta da 8 organizzazioni (Ari, Aiab, Crocevia, Civiltà contadina, Consorzio della Quarantina, Archeologia arborea, Ctpb e Asci), che rappresentano gli agricoltori biologici, i custodi di semi e quella parte di agricoltura italiana familiare e non certificata. Sarà proprio questa rete, in collaborazione con la Regione, la Provincia e molti altri enti, a organizzare il convegno di Ascoli Piceno con l'obiettivo di condividere con i partecipanti degli altri Paesi la diversità delle esperienze italiane, discutere dei diritti collettivi sulle sementi contadine e riflettere congiuntamente sulle proposte per la valorizzazione dei prodotti basati sulla biodiversità locale e l'individuazione di possibili mercati. Le conclusioni saranno poi esposte alla prossima riunione dell'organo di governo del Trattato FAO sulle Risorse Genetiche Vegetali a cui l'Italia ha aderito.
Gli ospiti, provenienti da Spagna, Francia, Svizzera, Austria, Germania, Norvegia, Bulgaria, Romania, Turchia, Ungheria, Etiopia, Tunisia ed Ecuador, saranno accolti all'Hotel Marche dove potranno beneficiare anche di traduzioni in tre lingue (inglese, francese e italiano) delle sessioni di dibattito. Nel programma della "tre giorni" sono previste anche esposizioni di materiali e prodotti, proiezioni di video, mostre fotografiche, piccola fiera delle sementi, incontri tra agricoltori e scambio di esperienze su produzione di pasta e pane. Mezza giornata sarà poi dedicata esclusivamente alle visite nei campi.
A illustrare l'incontro in una conferenza stampa erano presenti oggi l'assessore all'agricoltura della Provincia di Ascoli Piceno Avelio Marini, il coordinatore della "Rete Semi Rurali" Riccardo Bocci accompagnato dalla segretaria organizzativa Maria Francesca Nonne, il direttore dell'Unione agricoltori Ivo Guaiani, il presidente della Coopagri Massimo Maranesi, il vice direttore di Coldiretti Luigi Troiani, il vice presidente della Cia provinciale Ugo Marcelli e il responsabile agricoltura di Legambiente Guglielmo Donatello.
"C'è stata una risposta molto positiva a questa ‘chiamata' alla diffusione dei semi rurali - ha osservato l'assessore Marini - e siamo certi che la partecipazione del territorio all'evento sarà piena e qualificata".
"L'obiettivo di questo seminario è anche quello di dimostrare che il progresso in agricoltura non è solo l'OGM - ha commentato Riccardo Bocci - ma anche e soprattutto un nuovo modo di fare ricerca insieme agli agricoltori attraverso la riscoperta di quella che, a torto, viene definita ‘vecchia agricoltura'".
Nei loro interventi, i rappresentati delle associazioni agricole locali hanno ringraziato la Provincia per l'impegno e la costanza nella valorizzazione delle sementi rurali e hanno ricordato le tante eccellenze del nostro territorio in questo campo, tra cui il pomodoro a pera, la noce di Castignano e l'asparago di Sant'Elpidio.
Per informazioni è possibile collegarsi al sito www.semirurali.net o contattare lo sportello informativo della Filieracorta via mail (filieracorta@provincia.ap.it) o al numero verde 800.340303.
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07/10/2008
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