In Provincia la maggioranza scricchiola, è guerriglia tra Rossi e Mandozzi
Ascoli Piceno | Il Vicepresidente della Provincia critica le ultime scelte di Massimo Rossi: "La finisca di mascherare la debolezze delle sue proposte e la paura di confronto con il populismo spicciolo: dovrà poi spiegare ai cittadini perché la barca va a fondo"
Emidio Mandozzi
Dal Prof. Emidio Mandozzi, Vice presidente ed Assessore alla Formazione Professionale e Politiche attive del Lavoro della Provincia di Ascoli Piceno, riceviamo e pubblichiamo quanto segue:
Il Pd ed i suoi (tanti) amministratori hanno alto il senso di responsabilità verso il territorio e la sua gente (tutta, non solo gli elettori di riferimento), e lo dimostrano da anni. Gli impegni presi, politici ed amministrativi, saranno portati a termine così come previsto dal mandato elettorale ricevuto quattro anni fa dai cittadini. Perché su quei progetti di buona amministrazione ci siamo spesi, perché su quei progetti ci abbiamo creduto noi per primi. Le due nuove province nasceranno, e starà a noi fare in modo che nascano bene, nonostante le tante avversità. Una rassicurazione e, insieme, anche una esplicitazione di una forte volontà di portare a compimento un percorso amministrativo di cui noi del Pd ci siamo fatti garanti.
Un percorso comune, quello che per tanto tempo ci ha visto collaborare insieme agli altri partiti di centro-sinistra; un comune sentire che per quanto ci riguarda vogliamo continuare a coltivare, senza però dover rinunciare al confronto dialettico su idee, programmi, visione di sviluppo di questo pezzo di società. E' un diritto/dovere che sentiamo nostro (ma che non è solo il nostro), quello di non rinunciare alla prerogativa di poter esprimere dissenso quando non siamo d'accordo. La diversità di idee arricchisce, secondo la vulgata tendente a sminuire opposte vedute (quando non veri e propri scontri).
La diversità può arricchire, affermo io, solo se tra chi discute e si confronta c'è una volontà ad ascoltare le ragioni degli altri. Chi pensa di poter frenare il percorso del Partito Democratico, che nell'ambito delle prerogative proprie di partito ha deciso per lo strumento delle Primarie, si pone in contraddizione con quella che è alla base di ogni scelta democratica e civile: dare la parola ai cittadini, che con il loro voto decidono e scelgono chi vogliono che sia a rappresentarli.
Se poi questo strumento democratico, che noi vorremmo diventasse patrimonio e forza propositiva anche di altri partiti della coalizione di centro-sinistra, con i quali siamo sicuri di poter trovare convergenze sul programma con cui presentarci alle elezioni amministrative del 2009 per la Provincia e per i Comuni, viene preso a pretesto da qualcuno per mascherare debolezze di proposta o paure di confronto che non sia solo spicciolo populismo, quel qualcuno lo dovrà poi spiegare ai cittadini di questo territorio, che avendo ben altri problemi con cui fare i conti, non so se avranno tempo e voglia di rispondere ad appelli che risultano fuorvianti rispetto ai termini della questione, quando ad affogare nel mare della crisi economica ed occupazionale del Piceno, non siamo certo noi politici ed amministratori.
Chi vorrà mandare a fondo questa barca, dovrà poi essere pronto ad assumersene tutte le responsabilità. E non saremo certo noi del Pd, in questo momento impegnati con secchi e pezze a turare falle e buttare fuori acqua affinché il bastimento non affondi. Il mare (della politica) è assai mosso, ma non per questo rinunciamo a lottare per arrivare all'approdo. Ovviamente seguendo la rotta che riteniamo più sicura per la nostra gente e per il "carico" che trasportiamo.
Fuor di metafora, il Pd è un grande partito che non esclude nessuna forza politica e che crede nell'unità come valore comune. Unità, in nome della quale non si può chiedere però sacrifici sempre alla stessa parte politica. Un partito, il nostro, che ha grande rispetto per tutti, ma non si può pensare che si lasci mettere impunemente il bavaglio.
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08/10/2008
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