"Gli esseri umani prima dei profitti": gli Indignati Piceni si organizzano verso Roma
San Benedetto del Tronto | Il movimento degli "Indignati Piceni" si organizza per la manifestazione di Roma che si terrà il 15 ottobre. Lo scopo del movimento, che non appartiene a nessun partito, è di avere una risposta: salviamo le persone o le banche?
di Emanuele Ciucani
Ecco alcuni dei coordinatori e sostenitori degli Indignati, tra cui la Ferritto, Primavera e Rossi
Il movimento nato nel nostro territorio quindi punta non solo a protestare contro il Governo e il Parlamento, ma anche contro le banche, domandandosi se è davvero giusto che dovremo essere noi a pagare il debito accumulato da altri. Il bello della manifestazione lanciata dagli "Indignados" spagnoli è che non sarà solo italiana, ma vedrà la partecipazione di ragazzi da tutta Europa per dire basta, per cercare di cambiare le cose, per protestare contro un futuro che per loro si annebbia sempre più.
Dalla nostra provincia partirà un pullman (probabilmente anche 2) che farà tappa ad Ascoli Piceno, sulla Vallata del Tronto, a San Benedetto e a Grottammare. Le partenze saranno concentrate tra le 8,30-9,00 del mattino e il prezzo orientativo non supererà i 15 euro a persona. Per maggiori informazioni e per prenotarsi entro la giornata di mercoledì 12 ottobre: chiamare il 388-9427958 (Lorenzo) o scrivere a indignatipiceni@gmail.com
Il movimento inoltre a partire da oggi per i prossimi weekend (sabato e domenica), allestirà un gazebo in Piazza Matteotti per mostrare ai cittadini i motivi del debito pubblico, cercare di trovare soluzioni alternative discutendone con tutti gli interessati. Il tutto verrà effettuato anche attraverso alcuni filmati che verranno riprodotti dalle ore 19 alle 21.
Infine ripubblico il testo molto interessante dell'appello nazionale del coordinamento del 15 ottobre:
"Gli esseri umani prima dei profitti, non siamo merce nelle mani di politici e banchieri,
chi pretende di governarci non ci rappresenta, l'alternativa c'è ed è nelle nostre mani, democrazia reale ora!"
Commissione Europea, governi europei, Banca Centrale Europea, Fondo Monetario Internazionale, multinazionali e poteri forti ci presentano come dogmi intoccabili il pagamento del debito, il pareggio del bilancio pubblico, gli interessi dei mercati finanziari, le privatizzazioni, i tagli alla spesa, la precarizzazione del lavoro e della vita.
Sono ricette inique e sbagliate, utili a difendere rendite e privilegi, e renderci tutti schiavi. Distruggono il lavoro e i suoi diritti, i sindacati, il contratto nazionale, le pensioni, l'istruzione, la cultura, i beni comuni, il territorio, la società e le comunità, tutti i diritti garantiti dalla nostra Costituzione. Opprimono il presente di una popolazione sempre più impoverita, negano il futuro ai giovani.
Non è vero che siano scelte obbligate. Noi le rifiutiamo. Qualunque schieramento politico le voglia imporre, avrà come unico effetto un'ulteriore devastazione sociale, ambientale, democratica. Ci sono altre strade, e quelle vogliamo percorrere, riprendendoci pienamente il nostro potere di cittadinanza che è fondamento di qualunque democrazia reale.
Non vogliamo fare un passo di più verso il baratro in cui l'Europa e l'Italia si stanno dirigendo e che la manovra del Governo, così come le politiche economiche europee, continuano ad avvicinare. Vogliamo una vera alternativa di sistema. Si deve uscire dalla crisi con il cambiamento e l'innovazione. Le risorse ci sono.
Si deve investire sulla riconversione ecologica, la giustizia sociale, l'altra economia, sui saperi, la cultura, il territorio, la partecipazione. Si deve redistribuire radicalmente la ricchezza. Vogliamo ripartire dal risultato dei referendum del 12 e 13 giugno, per restituire alle comunità i beni comuni ed il loro diritto alla partecipazione. Si devono recuperare risorse dal taglio delle spese militari. Si deve smettere di fare le guerre e bisogna accogliere i migranti.
Le alternative vanno conquistate, insieme. In Europa, in Italia, nel Mediterraneo, nel mondo. In tanti e tante, diversi e diverse, uniti. E' il solo modo per vincere".
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09/10/2011
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