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La bicicletta: perché?

Ascoli Piceno | Notevole successo per l’associazione “Amici della bicicletta di Ascoli Piceno”.

Anche domenica passata la pedalata in città organizzata dall’associazione “Amici della bicicletta di Ascoli Piceno” ha registrato un notevole successo. Ma qual’e il vero significato di queste simpatiche manifestazioni a due ruote? Proviamo brevemente a riassumerli.
 
Nella nostra città il potenziale di sviluppo della bicicletta supera probabilmente i pronostici possibili in base alla situazione attuale. L'uso quotidiano della bicicletta non è ancora rientrato nelle abitudini dei  cittadini, ma resta un modo di trasporto che avrà un ruolo non trascurabile per la mobilità sostenibile. Perché città in condizioni simili alla nostra hanno raccolto questa sfida?
 
I miglioramenti tecnici hanno reso le biciclette moderne efficienti e comode. Non inquinante, silenziosa, economica, discreta, accessibile a tutti i membri della famiglia, la bicicletta è più rapida dell'automobile, soprattutto sui brevi tragitti urbani (5 km, e anche più, man mano che aumenta la congestione del traffico). In Europa, 30 % dei tragitti effettuati in automobile coprono distanze di meno di 3 km e il 50 % è inferiore a 5 km! Anche solo a questo livello, la bicicletta può vantaggiosamente sostituire l'automobile per una parte importante della domanda e contribuire così direttamente a riassorbire gli ingorghi.
 
Il potenziale della bicicletta non può essere trascurato né per gli spostamenti quotidiani per recarsi al lavoro o a scuola (40 % di tutti gli spostamenti sono per questi due motivi) né per altri motivi (60 % degli spostamenti concerne acquisti, servizi, attività di svago,attività sociali ecc.)
 
Anche se la bicicletta non è l'unica risposta ai problemi ambientali e del traffico in città, essa rappresenta una soluzione che si iscrive perfettamente in una politica generale di valorizzazione dell'ambiente urbano e di miglioramento della qualità della città e richiede comparativamente pochi mezzi finanziari.
 
Ogni spostamento in bicicletta anziché in automobile genera economie e vantaggi considerevoli, tanto per l'individuo quanto per la collettività urbana:
 
Miglioramento generale della qualità della vita in città (inquinamento atmosferico, inquinamento acustico, luoghi pubblici più accessibili, sicurezza dei bambini):
. assenza totale di impatto sulla qualità della vita in città (né rumore, né inquinamento)
. miglioramento della salute
. preservazione dei monumenti, costi di manutenzione ridotti (pulizia meno frequente, ad esempio)
. minore occupazione del suolo per gli spostamenti e i parcheggi e quindi migliore sfruttamento del suolo
. minore deterioramento della rete stradale e riduzione del programma di nuove infrastrutture stradali con la possibilità di reinvestire nei luoghi pubblici
. maggiore attrattiva del centro città (negozi, cultura, ricreazione, vita sociale)
. migliore attrattiva abitativa, in particolare per le abitazioni familiari
. riduzione degli ingorghi e delle relative perdite economiche
. circolazione automobilistica più fluida
. maggiore attrattiva dei trasporti pubblici (bici+bus, bici+treno)
 
Risparmio economico per l’individuo e per la collettività:
. riduzione dei costi sanitari grazie ad un'attività fisica regolare
. guadagno di tempo e di denaro sulle brevi e medie distanze (pensate ai genitori che non devono più accompagnare i figli in macchina…)
. scomparsa eventuale della necessità di una seconda automobile per famiglia (e dunque aumento della quota di bilancio disponibile per le famiglie)
. minor consumo di energie non rinnovabili
. ecc…
 
Anche limitandosi strettamente all'ambiente (inquinamento), senza entrare nei dettagli né calcolare il «controvalore economico» dei vantaggi e degli svantaggi rispettivi dei diversi tipi di trasporto, è ragionevole riservare alla bicicletta l'attenzione e gli investimenti che merita.
 
Cosa possono fare le amministrazioni locali per favorire la mobilità ciclistica? Innanzitutto  è richiesto ai politici un minimo di coraggio e di lungimiranza; quando si elencano le soluzioni ed i vantaggi in termini di mobilità sostenibile, loro, come spesso accade, non devono dire “si, si, ma tutti realmente hanno bisogno della macchina e non possiamo permetterci di imporre delle restrizioni”. Le soluzioni ci sono, funzionano e non richiedono molti soldi: strade più sicure, limiti di velocità, zone 30, isole pedonali, piste ciclabili, parcheggi per biciclette, incentivi, campagne promozionali, programmi didattici nelle scuole.
 
A livello comunale ci aspettiamo anche che nella revisione del PUT venga finalmente inserito un piano di settore dedicato  allo sviluppo dei collegamenti ciclabili cittadini, con la partecipazione di associazioni, gruppi e semplici cittadini. Detto piano dovrà partire dall'analisi degli attuali flussi di traffico e indicare, per ogni tratto ciclabile da costruire (in particolare lungo i percorsi periferia-centro, casa-scuola, stazione-centro, parcheggi-centro), la percentuale di traffico automobilistico che si prevede di convertire in traffico ciclistico. Questo, tra l’altro, è ciò che il nostro sindaco Celani ha promesso in campagna elettorale firmando il “Patto per la bici”.
 
Concludendo… chi usa la bicicletta merita la giusta attenzione.

09/10/2004





        
  



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