La bieticoltura rischia di scomparire dalle Marche
Ancona | Coldiretti chiede un intervento congiunto per dare piu' valore al prodotto made in italy.
Se non si valorizza il prodotto, la bieticoltura rischia di scomparire per sempre dalle Marche. E' allarme lanciato da Coldiretti Marche, al termine di una serie di incontri con le imprese sul territorio regionale. Incontri dai quali è emerso che, rispetto ad altre coltivazioni, il prodotto viene pagato poco, e questo nonostante si sta uscendo da una stagione sicuramente positiva.
La campagna 2007, pur anticipata a causa dell'andamento climatico, ha dato risultati produttivi eccellenti, con qualche eccezione solo nella zona nord della provincia di Ancona e nel Pesarese. Il positivo andamento dei prezzi di colture cerealicole, oleaginose e proteiche e l'approvazione da parte dei consigli dei ministri europei di una riforma bis dello zucchero con ulteriori incentivi per la riduzione di quote produttive stanno creando grande incertezza negli agricoltori, poiché la bieticoltura, così, rischia di non essere più conveniente.
Un'incertezza tanto più pesante visto che ci si trova nella fase della programmazione delle semine, quando occorre che l'azienda scelga l'indirizzo colturale per il prossimo anno. Ma anche un rischio di scomparsa dello zucchero Made in Italy.
Allo scopo di evitare un forte calo negli investimenti produttivi che avrebbe conseguenze dannose anche per il funzionamento dell'unico stabilimento marchigiano rimasto, quello Sadam di Jesi, Coldiretti Marche rivolge un appello alle istituzioni regionali e all'industria affinché si attivi un tavolo di concertazione per analizzare la difficile situazione creatasi. Sarebbe un segnale importante dato alle imprese e, a tale proposito, o si chiede al gruppo Eridania Sadam, che sino ad oggi ha dato dimostrazione di serietà e coerenza, di farsi parte attiva nel tavolo di discussione che vada al superamento dell'attuale accordo interprofessionale con la previsione di una maggiore remunerazione del prodotto agricolo, sulla base di un contratto di filiera locale di durata poliennale.
La campagna 2007, pur anticipata a causa dell'andamento climatico, ha dato risultati produttivi eccellenti, con qualche eccezione solo nella zona nord della provincia di Ancona e nel Pesarese. Il positivo andamento dei prezzi di colture cerealicole, oleaginose e proteiche e l'approvazione da parte dei consigli dei ministri europei di una riforma bis dello zucchero con ulteriori incentivi per la riduzione di quote produttive stanno creando grande incertezza negli agricoltori, poiché la bieticoltura, così, rischia di non essere più conveniente.
Un'incertezza tanto più pesante visto che ci si trova nella fase della programmazione delle semine, quando occorre che l'azienda scelga l'indirizzo colturale per il prossimo anno. Ma anche un rischio di scomparsa dello zucchero Made in Italy.
Allo scopo di evitare un forte calo negli investimenti produttivi che avrebbe conseguenze dannose anche per il funzionamento dell'unico stabilimento marchigiano rimasto, quello Sadam di Jesi, Coldiretti Marche rivolge un appello alle istituzioni regionali e all'industria affinché si attivi un tavolo di concertazione per analizzare la difficile situazione creatasi. Sarebbe un segnale importante dato alle imprese e, a tale proposito, o si chiede al gruppo Eridania Sadam, che sino ad oggi ha dato dimostrazione di serietà e coerenza, di farsi parte attiva nel tavolo di discussione che vada al superamento dell'attuale accordo interprofessionale con la previsione di una maggiore remunerazione del prodotto agricolo, sulla base di un contratto di filiera locale di durata poliennale.
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09/10/2007
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