Con il prefetto Cifelli, il comandante della Capitaneria di Porto Forner, sono stati il sindaco di S. Benedetto Gaspari e il presidente della Provincia Massimo Rossi a compiere l’ultimo passo: avuta notizia che il pontone della ILMA che lavora per l’ENI, contrariamente alle notizie ufficiali che lo davano impegnato in Croazia, si trovava ormeggiato al porto di Ancona, nelle prime ore di questa mattina Gaspari e Rossi si sono presentati al molo dorico ed hanno incontrato l’armatore, Antonio Santini, che, ottenuta l’autorizzazione dalla società petrolifera, con grande sensibilità ha dato immediata disponibilità ad intervenire per il recupero delle salme.

Verso mezzogiorno, nel Municipio di S. Benedetto, Rossi e Gaspari appena rientrati da Ancona, con l’armatore Santini, il Prefetto, i vertici della Capitaneria di Porto e il sindaco di Martinsicuro Leonilde Maloni (uno dei tre dispersi abita nel Comune abruzzese) hanno incontrato la stampa e soprattutto la marineria per fare il punto della situazione.

Ha spiegato innanzitutto Gaspari che anche se ci si fosse mossi il giorno dopo la sciagura, nulla sarebbe cambiato perché il personale specializzato, reduce da un lavoro svolto in Croazia, deve restare per tre giorni in camera di decompressione e poi un altro giorno in osservazione prima di poter programmare una nuova missione. “I tempi sono dunque questi: stasera 1 novembre termina il periodo di decompressione, dovranno trascorrere altre 24 ore per ragioni di sicurezza, quindi venerdì 3 il pontone potrà muovere verso la zona del disastro dove sarà operativo nelle prime ore di sabato 4 novembre perché in viaggio sarà effettuata l’ulteriore fase, quella di compressione in camera iperbarica”. “L’obiettivo è quello di recuperare nella stessa giornata, condizioni meteo permettendo, le salme – ha aggiunto il presidente della Provincia Rossi – mentre nei giorni successivi si potrà procedere alle operazioni di imbragamento e sollevamento del relitto”.

Rossi ha anche spiegato che nella serata di ieri, prima che si sapesse della disponibilità del mezzo della ILMA, con una serie di telefonate era stata percorsa la strada di ingaggiare un nucleo di sommozzatori esperti provenienti dalla Sicilia per i quali era stato anche approntato il trasporto con aereotaxi proveniente addirittura da Malta. Ma la stessa società siciliana ha chiarito che questo tipo di operazioni trova problemi nella difficoltà dei sommozzatori di muoversi negli spazi angusti di un motopesca portandosi dietro diverse bombole indispensabili per resistere a quelle profondità.

E’ poi intervenuto il prefetto Cifelli che, nel manifestare la solidarietà e la vicinanza dello Stato alle famiglie e ai marittimi sambenedettesi, ha rivolto un particolare ringraziamento a quel marittimo che ha fornito l’indicazione determinante per imboccare la strada giusta, quella del pontone ormeggiato ad Ancona.

Sui costi dell’operazione, è intervenuto il comandante della Capitaneria di Porto Forner spiegando che, se è vero che l’autorità marittima si sta muovendo su delega della Procura della Repubblica di Fermo titolare delle indagini e che quindi gli oneri ricadono sull’amministrazione della Giustizia, è anche vero che Regione Marche, Provincia di Ascoli e Comuni di S. Benedetto del Tronto e Martinsicuro hanno formalizzato la loro disponibilità a compartecipare ai costi del recupero.