Premio Bizzarri, migliaia di film a disposizione del pubblico
San Benedetto del Tronto | Conclusa la 19ª edizione del festival del documentario, prosegue l’attività della Fondazione
La sala Bizzarri
Sia la visione che il prestito sono gratuiti. Il catalogo è diviso in decine di argomenti. Per meglio orientarsi, e per gli orari di apertura, ci si può rivolgere al personale della Fondazione, telefonando allo 0735.753334, oppure al 348.3323720, o scrivendo all'indirizzo e-mail info@fondazionebizzarri.org. Le richieste, nel corso degli anni, sono arrivate sia dal Piceno, sia da territori più lontani, proprio per la varietà e l'interesse del materiale presente.
Naturalmente sono disponibili tutti i documentari in concorso nei 19 anni del Premio Bizzarri e quelli proposti nelle sezioni tematiche e nelle retrospettive. C'è inoltre tutto il materiale acquisito negli anni dalla Fondazione a vario titolo, come i 1500 documentari provenienti dalla videoteca «Night and Day» di San Benedetto, le serie di film uscite in allegato ai quotidiani l'Unità e la Repubblica, e altri ancora, per esempio l'archivio dell'emittente Teleriviera.
Il formato dei film è per lo più il dvd, ciò che consente, nel caso dei film stranieri, di poter scegliere tra versione originale e sottotitoli in varie lingue. La cinquina di documentari finalisti quest'anno era composta da «Catastroïka», film greco realizzato da Aris Chatzistefanou e Katerina Kitidi (2011, 97 minuti), che si aggiudicato il massimo riconoscimento; inoltre, «Tahrir» di Stefano Savona (2011, 90 minuti), al quale è andata una «menzione speciale» della giuria; e ancora «Flying home» di Tobias Wyss (Svizzera, 2010, 80 minuti), «Abendland» di Nikolaus Geyrhalter (Austria 2011, 90 minuti) e «The economics of happiness» di S. Gorelick, H. Norberg-Hodge, J. Page (vari paesi, 2011, 67 minuti). Pure da ricordare il documentario che si è aggiudicato «Confini Mobili giovani»: «Come voglio che sia il mio futuro?» di Maurizio Zaccaro (2012, 60 minuti), un documentario frutto di un progetto sviluppato da Ermanno Olmi con gli allievi del laboratorio «Ipotesi cinema formazione» di Bologna.
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12/11/2012
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