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Consiglio provinciale aperto. L’intervento politico.

Ascoli Piceno | Il sentito intervento del consigliere provinciale Domenico Re portavoce di tutti i consiglieri di maggioranza.

di Federico Biondi

Il neoeletto consigliere provinciale Domenico Re, prima Sindaco della città di Castel di Lama, è intervenuto a nome di tutta la maggioranza consiliare con il discorso che traccia la differenza tra un pensiero di sinistra e uno di destra.
 
Prima con una interpretazione, una presa d’atto della attuale situazione occupazionale e quindi un’analisi sulla disoccupazione giovanile e sulla disoccupazione dei meno giovani, poi Domenico Re parla degli anni ’60 degli anni ’70 e della trasformazione sociale che è avvenuta in quel periodo, le lotte sindacali e le conquiste come l’importantissimo statuto dei lavoratori.
 
“Oggi, con forza e coraggio dobbiamo difendere quello statuto e quindi i diritti dei cittadini italiani, a prescindere dal colore politico e dallo stato sociale”.
 
Discute dell’attuale tema degli infortuni sul lavoro e come essi aumentino con l’aumentare del lavoro precario, come se il lavoratore fosse demotivato e quindi più esposto al rischio dell’infortunio. La labilità delle cose in un’incertezza dell’esistere.
 
Da qui l’esigenza di posti di lavoro più sicuri e si possono individuare almeno due motivi che avvallano la tesi, i costi sociali delle cure mediche e il tragico gioco delle parti, la disoccupazione produce povertà.
 
Il fantomatico prodotto di qualità lo si ha con il lavoratore gratificato, felice di lavorare.
 
È necessaria una nuova cultura del lavoro, un umanesimo del terzo millennio, che vede l’uomo inserito in modo armonioso nel tessuto sociale. Un no secco all’assistenzialismo e il profitto, non è l’unica logica per una esistenza “normale”.
 
Non c’è una risposta immediata alla situazione socio economica del territorio piceno, comunque comune ad altre parti d’Italia, però il dialogo tra le associazioni (imprenditoriali e sindacali) e gli enti istituzionali deve essere presente, forte e costruttivo.
 
Quindi proporre una gestione lungimirante del territorio, per governare il cambiamento con una politica propositiva nel settore del commercio, del turismo, della valorizzazione del territorio montano, dei servizi pubblici e privati, universitario, l’agricolo.
 
“Produrre ricchezza dalla qualità e non dalla quantità”.
 
Il cambiamento non deve spaventare, non deve essere contestato, non deve essere accettato, ma gestito “questa è la sfida del futuro” conclude Domenico Re.

12/11/2004





        
  



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