Per il Movimento Cinque Stelle è diventata una battaglia politica sul territorio. Per l'amministrazione comunale occorre aspettare il solito iter burocratico. Per gli abitanti del quartiere Agraria, invece, è semplicemente una preoccupazione in più oltre ai problemi di tutti i giorni: "Fino a ieri " ci dice una signora, "non sapevamo se saremmo arrivati a fine mese, oggi non sappiamo nemmeno se arriveremo in fondo alla strada".

Già, perché gli abitanti di via Val Tiberina da quella strada ci devono passare tutti i giorni e vorrebbero sapere con certezza se tutta quella spazzatura chimica sia nociva o meno per la loro salute. La società che gestiva il deposito di rifiuti, denominata appunto Piattaforma Ecologica, è fallita e la patata bollente è finita nelle mani del comune. Insomma, ormai l'unica cosa che rimane da fare è affidarsi alla bontà divina.

Per adesso la situazione è monitorata ma, come si suol dire, "le campagne elettorali non durano per sempre". La preoccupazione maggiore è per il potenziale rischio di inquinamento de lu cavatò, il canale utilizzato per irrigare gli orti intorno a via dell'Airone che scorre vicino al deposito per finire poi sulle spiagge della Riserva Naturale della Sentina. Gli esperti dicono che le sostanze chimiche potrebbero alterare la naturale crescita delle piante. A tal proposito hanno destato una certa curiosità le affermazioni di un contadino che si vantava di avere gli ortaggi migliori di tutti, che con una zucchina del suo orto la moglie ci poteva fare una frittata per dieci persone e con un pomodoro la conserva per tutto l'inverno.

Comunque, per tranquillizzare gli animi l'amministrazione comunale si è affrettata a diramare una nota in cui si ribadisce che la Polizia Municipale ha effettuato un sopralluogo all'interno del deposito rilevando valori perfettamente nella norma. Al comando se lo ricordano tutti quel giorno. Gli eroici agenti che non si erano dati malati hanno estratto a sorte la paglietta più corta e i vigili così prescelti, prima di partire per il quartiere Agraria, sono stati salutati dai parenti in lacrime.

E che nella zona tra via Val Tiberina e la Salaria tiri una brutta aria è confermato anche dall'intenzione di iniziare a stoccare mezzo miliardo di metri cubi di metano sotto terra. L'area non è geologicamente adatta ad un impianto del genere, dicono gli esperti, e poi hai voglia a dire di non preoccuparsi, che tanto è tutto gas naturale, qui la gente è preoccupata. "Anche quelle che fa mio marito sotto le coperte" ci dice la solita signora "è tutta roba naturale, ma se decidessimo di stoccarne qualche metro cubo in cantina, vi assicuro che alla prima alluvioncina bisognerebbe far evacuare tutto il quartiere".