Giornata mondiale del diabete, incontro regionale in Ancona
| ANCONA - Mezzolani: Centri antibiabetici marchigiani, un esempio della sanità che vogliamo
Nelle Marche si stima che siano 70 mila le persone affette dal diabete. Nei 14 Centri antibiabetici regionali sono circa 40 mila i pazienti seguiti. Ogni anno, inoltre, si registra un incremento dell’11% nel numero dei soggetti colpiti dalla patologia. Sono alcuni dati emersi nel corso dell’incontro regionale di Ancona, promosso per celebrare la Giornata mondiale del diabete, quest’anno dedicata al “piede diabetico”: una complicanza altamente invalidante e in continua crescita.
Nei 14 Centri antidiabetici il personale è rimasto costante, ma sona aumentati gli esami (oltre 100 mila glicemie all’anno) e i servizi offerti. Questo è stato possibile, oltre all’impegno degli operatori, grazie alla messa in rete dei Centri, utilizzando il sistema informatico della Regione. Si è realizzato, in sostanza – come illustrato da Giacomo Vespasiani, Zona territoriale 12 di San Benedetto del Tronto – un “Dipartimento virtuale delle Marche”, che rappresenta un esempio a livello nazionale.
Sfruttando questi collegamenti, vengono standardizzati i comportamenti medici, garantito l’accesso alle prestazioni in altri Centri senza ripetere le analisi già effettuate, consentito di accedere ai dati clinici personali da ogni parte del territorio nazionale. Inoltre il sistema a rete permette di controllare precocemente i pazienti, migliorando le prestazioni e l’assistenza. Rispetto a una media nazionale di 41% di controlli nella fascia di età dai 36-65 anni, nelle Marche la percentuale si eleva a 55.
Inoltre, a fronte di 2,5 visite all’anno (dato medio italiano) per i diabetici seguiti con la dieta e di 3,3 per quelli curati con l’insulina, nelle Marche il numero medio cresce, rispettivamente, fino a 3,6 e 4,3. Valori che, secondo l’assessore regionale alla Sanità, Almerino Mezzolani, “testimoniano quanto di buono c’è nella sanità marchigiana. Esisto eccellenze e professionalità che vanno valorizzate. Quello realizzato nel settore della diabetologia è un esempio della sanità che vogliamo costruire. Non solo razionalizzazione dei costi, ma miglioramento delle prestazioni.
Occorre uscire dalla logica ospedaliera, per portare più sanità sul territorio, sotto forma di servizi qualificati e di sostegni alle famiglie dei pazienti affetti da patologie a più elevato impatto sociale. Il riordino amministrativo non è una questione solamente economica, ma una necessità imposta dai cambiamenti tecnologici e dell’evoluzione delle professionalità, perché nella sanità è fondamentale anticipare i progressi, piuttosto che inseguirli”.
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13/11/2005
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