Leonardo Amaolo, nato il 4 aprile 1942 e deceduto il 16 novembre 2009, viene ricordato oggi, con una messa di suffragio in suo onore. La celebrazione religiosa si svolgerà, a partire dalle ore 18.30, nella Parrocchia di San Salvatore, in Via Umberto I a Torre San Patrizio.

E' così che nel piccolo paese della provincia di Fermo oggi riecheggia la figura di un uomo esemplare, come pochi, che si è dato senza risparmiarsi mai, in favore di tutti. Dedito alla famiglia dall'età di 24 anni, instancabile sul lavoro dai 12 anni in poi, amante degli animali, appassionato di viaggi, curioso della vita da sempre, Leonardo non era abituato a chiedere. Si è dato senza risparmio e la sua strada, parca di piaceri, non è riuscita a togliergli quel sorriso dagli occhi. Mai. Neanche quando la malattia l'ha colpito e costretto a lottare per dodici, lunghissimi anni.

Stretti nel dolore lo ricordano la moglie Anna Maria, i figli Mirko e Sonia, il fratello Maurizio e tutte le sorelle Amaolo. Insieme agli amici, agli ex dipendenti, ai rappresentanti della sua categoria: i calzolai, tutti gli imprenditori che come lui, hanno fatto grande l'Italia senza mai avere avuto la presunzione di crederlo.

Non il male (come i vecchi chiamano il cancro) l'ha scalfito. Non il sacrificio costante compiuto per portare avanti onestamente la sua impresa. Tantomeno le lotte in famiglia, intraprese per imprimere quei valori "senza tempo" come li chiamava lui. Niente poteva fermarlo. E' arrivato solo a fine corsa, in un qualsiasi giorno d'autunno che vogliamo ricordare. Ce ne fossero stati due come te Leo!

Leonardo Amaolo, nato il 4 aprile 1942 e deceduto il 16 novembre 2009, viene ricordato oggi, con una messa di suffragio in suo onore. La celebrazione religiosa si svolgerà, a partire dalle ore 18.30, nella Parrocchia di San Salvatore, in Via Umberto I a Torre San Patrizio.

E' così che nel piccolo paese della provincia di Fermo oggi riecheggia la figura di un uomo esemplare, come pochi, che si è dato senza risparmiarsi mai, in favore di tutti. Dedito alla famiglia dall'età di 24 anni, instancabile sul lavoro dai 12 anni in poi, amante degli animali, appassionato di viaggi, curioso della vita da sempre, Leonardo non era abituato a chiedere. Si è dato senza risparmio e la sua strada, parca di piaceri, non è riuscita a togliergli quel sorriso dagli occhi. Mai. Neanche quando la malattia l'ha colpito e costretto a lottare per dodici, lunghissimi anni.

Stretti nel dolore lo ricordano la moglie Anna Maria, i figli Mirko e Sonia, il fratello Maurizio e tutte le sorelle Amaolo. Insieme agli amici, agli ex dipendenti, ai rappresentanti della sua categoria: i calzolai, tutti gli imprenditori che come lui, hanno fatto grande l'Italia senza mai avere avuto la presunzione di crederlo.

Non il male (come i vecchi chiamano il cancro) l'ha scalfito. Non il sacrificio costante compiuto per portare avanti onestamente la sua impresa. Tantomeno le lotte in famiglia, intraprese per imprimere quei valori "senza tempo" come li chiamava lui. Niente poteva fermarlo. E' arrivato solo a fine corsa, in un qualsiasi giorno d'autunno che vogliamo ricordare. Ce ne fossero stati due come te Leo!