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“Consumi di pollo marchigiano in leggera ripresa,folle togliere l’etichettatura obbligatoria”

| ANCONA - Coldiretti Marche critica la commissione europea.


“Togliere l’obbligo di etichetta per la carne di pollo sarebbe una follia, specie ora che i consumi sembrano essere in leggera ripresa, dopo un ottobre nerissimo”. E’ quanto afferma il presidente di Coldiretti Marche, Giannalberto Luzi, dinanzi al rischio che la Commissione Europea elimini quella che era stata una grande conquista per i consumatori e per l’intero settore avicolo marchigiano.

L’organo comunitario ha inviato una lettera ultimatum al Governo nella quale viene minacciata una procedura di infrazione sull’etichetta “Made in Italy” la quale rappresenterebbe “un ostacolo agli scambi e un aggravio dei costi per il prodotto importato”.

“E’ pazzesco che in un momento in cui serve dare un’informazione corretta e trasparente per evitare la psicosi si pensi di tornare immediatamente indietro – spiega Luzi -, spaventando i cittadini e mettendo a rischio quella ripresa dei consumi che le principali aziende avicole marchigiane hanno registrato nelle prime settimane di novembre”. Secondo una stima Coldiretti, la vendita di pollame, crollata a un - 60% a ottobre, è “risalita” fino a un - 45-50%.

“Un segnale importante che, guarda caso, ha fatto seguito all’introduzione dell’etichettatura obbligatoria, la quale ha garantito al consumatore che la carne che portava in tavola era made in Italy, e quindi sicura al cento per cento. Ad Ascoli abbiamo anche organizzato una degustazione di pollo e uova per combattere la psicosi – aggiunge il direttore di Coldiretti Marche, Alberto Bertinelli -.

L’altolà minacciato dalla Commissione Europea rischia ora di aggravare nuovamente la situazione, mentre da più parti si sente tirar fuori addirittura il discorso dell’etichettatura volontaria. Ora, vorrei capire come questi signori pensino di andare a spiegare al consumatore che volontario è meglio di obbligatorio. Nelle Marche il settore avicolo vale 71,4 milioni di euro e se la crisi dovesse perdurare rischiamo di perderne per strada oltre la metà. Evitiamo dunque scelte suicide”.

15/11/2005





        
  



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