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Black out: una polemica strumentale

San Benedetto del Tronto | E’ normale che l’arte susciti sentimenti diversi in sensibilità differenti: rispetto quindi, anche se non condivido, l’opinione di una persona che ha assistito ad uno spettacolo che ha totalizzato il tutto esaurito in entrambe le serate.

Margherita Sorge

Apprendo che il consigliere Gabrielli avrebbe denigrato "Black out", lo spettacolo tratto dall'ultimo lavoro dello scrittore sambenedettese Francesco Tranquilli, prodotto dalla nostra "Officina Concordia" e messo in scena nello scorso fine settimana dalla compagnia "Synergie teatrali" composta da attori piceni. Una spettatrice si sarebbe sentita offesa da alcuni passaggi dello spettacolo ritenuti addirittura blasfemi e comunque diseducativi.

Mi dispiace per quella persona che ha ricavato un giudizio nettamente diverso da quello delle tantissime persone che, al termine delle rappresentazioni, si sono complimentati con la produzione e gli attori. Tra essi, studenti, insegnanti e anche l'assessore alla cultura del comune di Ascoli Aliberti. Analogo positivo riscontro lo abbiamo avuto dalla critica che, attraverso gli organi di informazione, ha elogiato il lavoro frutto di tante intelligenze del nostro territorio.

Quanto ai ragazzi, oltre ai complimenti ricevuti, siamo orgogliosi del fatto che il progetto "Scuola di platea", pensato per avvicinare gli studenti alla realtà del teatro italiano, sia partito quest'anno proprio con l'incontro tra gli attori di "Black out" e gli studenti delle scuole superiori cittadine con il coordinamento di Daniela Rimei, responsabile del progetto per l'AMAT ed esperta proprio nel mettere in contatto scuola e teatro.

E' normale che l'arte susciti sentimenti diversi in sensibilità differenti: rispetto quindi, anche se non condivido, l'opinione di una persona che ha assistito ad uno spettacolo che ha totalizzato il tutto esaurito in entrambe le serate. Non posso accettare invece che un amministratore pubblico come il consigliere Bruno Gabrielli, evidentemente in crisi di visibilità alla vigilia di una campagna elettorale che dovrebbe vederlo protagonista, strumentalizzi l'opinione di una persona (non potendo averne una propria, visto che in teatro non si è visto) per gettare discredito su un'operazione culturale tutta pensata e realizzata nel nostro territorio.

Forse ha nostalgia delle cosce femminili esibite in piazza durante la registrazione delle puntate di "Veline", quelli sì spettacoli altamente educativi e che certamente rilassano e divertono come ci ha spiegato il Presidente del Consiglio.

16/11/2010





        
  



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