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Sage Spa: 40 lavoratori rischiano la mobilità

Ascoli Piceno | Sit-in di fronte ad Assindustria Ascoli in attesa dell’esito dell'ennesimo tentativo di trattativa con l’azienda.

di Stefania Mistichelli


Altri 40 lavoratori ascolani rischiano di perdere il lavoro. Nel centro del mirino questa volta la Sage Spa, la cui dirigenza potrebbe dare l’avvio alla procedura già il prossimo 3 dicembre.

È per questo che nel pomeriggio di oggi mercoledì 16 novembre una delegazione di dipendenti della Sage ha stazionato di fronte alla sede dell’Assindustria Ascoli, in via del Trivio, dove si è svolto l’ennesimo faccia a faccia tra RSU e controparte aziendale.

La speranza degli operai quella di bloccare la procedura che manderebbe in rovina, per di più alle porte delle festività natalizie, 40 famiglie del territorio ascolano, e di giungere ad un accordo con la dirigenza aziendale.

Dirigenza che giustifica tale manovra con il netto calo dei guadagni degli ultimi tre anni, calo inesistente secondo gli operai che rischiano il licenziamento. “Il bilancio dell’azienda è in positivo – denunciano gli operai – il vero motivo alla base della manovra dirigenziale è mantenere gli stessi ritmi di produzione risparmiando sul costo del lavoro”. E anche sulle procedure e sulla scelta delle persone sui quali è caduta questa “scure” gli operai della Sage hanno qualcosa da dire. “Da mesi l’azienda si prepara a mandarci in mobilità - dichiara uno dei “quaranta” – attraverso discorsi ricattatori e spostamenti ad hoc di personale da un reparto all’altro. Inoltre l’azienda non ha seguito i tre  indicatori che andrebbero considerati in questi casi: i carichi di famiglia e l’anzianità di servizio del dipendente e le esigenze tecnico-produttive dell’azienda”.

L’intento dell’azienda, raccontano gli operai, sarebbe quello di mandare subito in mobilità la metà dei 40 prescelti, e mandare in cassa-integrazione gli altri 20 per un anno per poi far partire anche per loro i tre anni di mobilità. “Per fare questo – racconta uno degli operai – la dirigenza ha avviato un serie di colloqui proponendo incentivi a chi avrebbe accettato da subito di andarsene. A gente con più di 20 anni di anzianità e con figli ancora piccoli hanno proposto cifre umilianti, con tetti massimi di 15/18mila euro lorde. Così si lede la dignità stessa delle persone e si mina all’equilibrio di intere famiglie”.

La trattativa dunque è ancora in corso. Presto sarà noto l’esito della riunione odierna; la speranza è “sfondare” il muro aziendale ed arrivare ad un accordo pienamente soddisfacente per entrambe le parti.

16/11/2005





        
  



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