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Presentato il libro “Sete d’Africa”. Un giro in bicicletta per portare aiuti concreti

Ascoli Piceno | L’assessore comunale Travanti: “Max e Claudia sono due campioni di solidarietà. La città di Ascoli farà ancora la sua parte”.

di Federico Biondi


È stato presentato dall’assessore all’ambiente Claudio Travanti il libro scritto da Claudia Perugini dal titolo “Sete d’Africa”. Alla presentazione era presente la scrittrice Romagnola nativa di Cesenatico e amica dello scomparso campione della strada Marco Pantani. La passione per la bicicletta è il legame tra la scrittrice e il suo compagno Massimiliano Catasca con il Pirata, proprio questa passione fatta di sofferenza e di fatica li ha condotti ad attraversare una parte dell’Africa per realizzare un progetto di solidarietà che ha contribuito realmente a portare sollievo ad alcuni villaggi africani.
 
Tutti ha avuto inizio quando l’Onu ha dichiarato il 2003 l’anno internazionale dell’acqua, infatti i due romagnoli hanno inaugurato come testimoni della LVIA, organizzazione non governativa di Cuneo che opera in Africa da 40 anni, due pozzi d’acqua in due villaggi Africani del Mali, Menakà e Immakara. Il viaggio non si è concluso così, tant’è che i due ciclisti si sono recati anche nella Repubblica del Burkina Faso come testimoni della LVIA per via dei fondi destinati alla scuola. In questo caso si è preferito finanziarie delle spese che contribuissero ad alimentare la produzione interna di tutto il materiale didattico e non di comprare per poi spedire dall’Italia i quaderni, le penne e le gomme, in definitiva tutto il materiale necessario per studiare.
 
La scrittrice è stata invitata nel Piceno dato che la municipalità di Ascoli si è distinta partecipando con il circolo didattico primario di Monticelli al concorso internazionale “Portatori d’acqua” con la lotteria “I fili magici”. La solidarietà espressa dagli ascolani è stata unica, tanto che ha raccolto più fondi di tutti gli altri partecipanti al concorso e se si considera che un pozzo è costato 2 mila euro ed il circolo didattico ne ha ricavati di più, si capisce la reale portata dell’iniziativa messa in campo dall’amministrazione comunale.
 
L’assessore all’ambiente Claudio Sesto Travanti è entusiasta dei risultati conseguiti ed insieme al presidente della I Circoscrizione Centro Storico Claudio Tempera organizzeranno una serie di iniziative che contribuiranno ed alimenteranno le attività seguite e realizzate da Claudia Perugini e l’organizzazioni non governativa LVIA.
 
La scrittrice racconta di un’Africa che vive in condizioni di vita terribili, ogni abitanti dei villaggi Africani del Mali e della Repubblica del Burkina Faso hanno a disposizione 7 litri di acqua pro capite e spesso le donne deputate all’approvvigionamento percorrono ogni giorno oltre 10 km a piedi.
 
Una condizione disumana per uomini che vivono nel III millennio e che vedono peggiorare le loro aspettative di vita rispetto al passato. La desertificazione depaupera le risorse naturali interrompendo la catena alimentare dell’uomo, che in difficoltà di sostentamento abbandona e dimentica le tradizioni per lo più orali, che lo hanno accompagnato fino ad oggi con un conseguente impoverimento intellettuale.
 
Ma ci sono anche altri mali che affliggono l’Africa come l’Aids e ed altri malattie provocate proprio dalla mancanza di acqua che sono soprattutto la causa dell’epocale fenomeno immigratorio dai paesi del sud del mondo. Questa iniziativa a cui ha partecipato la città di Ascoli Piceno e i suoi abitanti sotto l’impulso dell’amministrazione comunale con consapevolezza ha dato il suo contributo al fine di far notare che una crescita armonica dei popoli che vivono sul globo è possibile.
 
Lo ha scritto Claudia Perugini nel suo libro “Sete d’Africa” edito dalla Ediciclo Editore, mettendo all’attenzione cose che noi mai avremmo immaginato ma ha anche infuso una speranza sia agli abitanti di quei luoghi che ai cittadini di Ascoli Piceno che hanno creduto in questo progetto.
 
Un’azione vera, reale, tangibile e l’assessore Travanti consapevole di queste problematiche ambientali si farà promotore di iniziative analoghe. In una società ormai globalizzata l’ambiente è uno dei beni che l’uomo deve curare sempre con maggiore attenzione. Non si può essere indifferenti, anche perché nel libro, che racconta i 45 giorni di viaggio c’è scritto che gli abitanti dei villaggi hanno aspettato che i due ciclisti arrivassero di volta in volta a destinazione per inaugurare i pozzi.
 
Popolazioni rurali rispettose ed educate, che hanno ospitato con quello che potevano i due ciclisti e un passa parola li precedeva. Gli strillavano lunga la strada“Aman Iman” che vuol dire acqua è vita, “Touba Bu” che vuol dire i bianchi. In definiva lungo la strada i due ciclisti erano preceduti da un grido “i bianchi portatori di acqua e di vita”. Il ricavato del libro sarà devoluto per nuove iniziative.

18/11/2005





        
  



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