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Il no di Caporalini all'intitolazione a Civitanova Marche di una via a Giorgio Almirante

| MACERATA - In relazione alla avvenuta intitolazione a Giorgio Almirate di una via a Civitanova Marche, l’assessore provinciale alla Cultura, Donato Caporalini, interviene con una nota.

“Ritengo inaccettabile e grave la decisione del Comune di Civitanova Marche di intitolare una piazza a Giorgio Almirante poiché è un atto che rinnega le radici antifasciste delle istituzioni repubblicane.

Almirante, infatti, non fu soltanto il leader politico che guidò il MSI nel dopoguerra. Egli fu anche un esponente di primo piano della Repubblica Sociale Italiana, e in quella veste partecipò al fianco dei nazisti alla difesa di un’ideologia totalitaria e razzista che aveva trascinato l’Italia e i popoli di tutto il mondo in una guerra spaventosa e inumana, nel corso della quale era stato attuato, con la complicità della RSI, lo sterminio degli ebrei d’Europa.
Nella veste di fondatore e segretario del MSI, Almirante non rinnegò mai questa storia personale e questa identità, ma fece anzi del nuovo partito lo strumento per la rinascita del fascismo nell’Italia del dopoguerra.

L’equiparazione che si vuole realizzare tra coloro, come Almirante, che opprimevano la democrazia e i diritti umani e coloro che nelle formazioni antifasciste furono protagonisti nella Resistenza della riconquista della libertà, fa parte di un disegno volto a manomettere la memoria storica e così cancellare la consapevolezza dei fondamenti storici, morali e politici delle istituzioni repubblicane.

E’ infatti la memoria storica del proprio passato l’elemento che permette al popolo italiano di conservare tale consapevolezza, ed essa si alimenta anche attraverso l’onomastica pubblica. L’intitolazione di  strade e piazze ai gerarchi del fascismo rappresenta un attentato contro questo patrimonio culturale e morale, tanto più grave quando, come in questo caso, in quelle piazze e in quelle vie sorgono solo scuole (una già esistente e altre in corso di costruzione da parte della Provincia) dove i giovani dovrebbero essere guidati attraverso lo studio della storia alla maturazione di una consapevole coscienza democratica che condanni ogni ordinamento oppressivo della libertà e della dignità dell’uomo.

Mi domando come potranno credere a ciò che viene loro insegnato e maturare questa coscienza se la scuola nella quale studiano è situata in un luogo dedicato ad un esponente del fascismo”.

02/11/2004





        
  



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