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Bullismo: il coraggio di parlare

San Benedetto del Tronto | Questa mattina, in comune, gli alunni delle scuole elementari hanno ascoltato e discusso, con i dottori delle ASUR 12 e 13, sul fenomeno del bullismo.

di Francesca Poli

Un momento dell'incontro

In occasione della giornata mondiale sull'infanzia e l'adolescenza le ASUR 12 e 13, insieme con il comune di San Benedetto del Tronto, hanno voluto incontrare i bambini delle scuole elementari, nella sala Consiliare, per discutere e spiegare un fenomeno che, purtroppo da anni, continua a perseguitare gli alunni e che negli ultimi tempi sembra essere in crescita: il bullismo.

Il Settore per i Servizi alla Persona del Comune insieme ai Centri d'Ascolto, già nell'anno passato, avevano attuato un indagine nelle scuole elementari e medie per studiare il caso nella nostra cittadina e verificare la situazione psicologica degli studenti. Su di un campione costituito da 968 alunni (449 delle scuole primarie di 1° grado e 519 delle scuole primarie di 2° grado) di età compresa tra gli 8 e i 16 anni, i dati riscontrati non sembrano essere allarmanti.

Il maggior numero di prepotenze si ricevono alle scuole elementari e si tratta per lo più di prese in giro e non di ricatti o violenze fisiche. Ma il vero problema è il silenzio. Molti bambini, infatti, non ricorrono all'aiuto dell'insegnante o a quello del genitore subendo passivamente gli insulti subiti. Ed è su questo punto che Vincenzo Lucani, dirigente del consultorio ASUR 12/13, si è voluto soffermare con i bambini. "Non dovete aver paura di parlare, dovete sempre chiedere aiuto ad un adulto, molto spesso un insegnante, e insieme a lui affrontare il problema con l'intera classe discutendone. Il bullo vuole far credere di essere spavaldo, ma in realtà è una persona estremamente insicura".

I bambini non hanno avuto remore nel fare domande al dottore che, con molta cortesia e interesse, ha risposto ad ognuno di loro. Notevole la domanda della piccola Mariachiara, sul perché molto spesso gli adulti non intervengono facendo finta di non vedere, al quale il dottore ha risposto: "Perché per ognuno di noi, adulti e bambini, è difficile assumersi responsabilità anzi, quando possiamo non lo facciamo perché non vogliamo rischiare. Così infiliamo la testa sotto la sabbia e così facendo rischiamo però di sottovalutare un problema che in realtà è molto importante, e tutto perché non vogliamo metterci in gioco."

"E' anche vero - ha concluso il professore - che voi ragazzi non dovete aver paura di parlare anzi. Solo in questo modo si può combattere il bullismo!"
Anche per quest'anno il comune e la ASUR continueranno il progetto di prevenzione nelle scuole con incontri e discussioni che riguarderanno non solo la tematica del bullismo ma anche del fumo, della droga, della sessualità, del rapporto genitori/figli, dell'obesità e dell'affetto.

20/11/2008





        
  



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