Luciano Agostini interviene sulla questione della Ferrovia dei "due mari"
Ascoli Piceno | "Mi sarei aspettato più chiarezza, più verità, perché credo che solo così si possa riuscire a creare le condizioni per lavorare insieme".
di Luciano Agostini
Non ho voluto, fino ad oggi, intervenire sulla Ferrovia dei due mari perché penso che tra le tante parole dette, i convegni svolti e le numerose dichiarazioni lette, sia arrivata l'ora di produrre e sostenere qualche fatto concreto tale da rendere credibile la politica e questa classe dirigente. Ecco perché penso, al contrario di altri, che l'ultimo convegno organizzato dal comune di Acquasanta non abbia contribuito fattivamente a dare uno stimolo risolutore alla problematica in questione anzi, pur nella apprezzabile volontà di qualche assessore comunale, tale convegno sia servito esclusivamente per ribadire l'importanza strategica della ferrovia, concetto già assimilato da tutti da molto tempo.
L'incontro è, però, servito per legittimare la solita passerella dei politici di turno, dei quali alcuni di loro, hanno sostenuto senza riserve, che le risorse ci sono e sono pronte e che sarebbero soltanto in attesa del via libera della Regione Marche. Evidentemente così non è. Mi sarei aspettato più chiarezza, più verità, perché credo che solo così si possa riuscire a creare le condizioni per lavorare insieme e per iniziare un percorso lungo e faticoso, ma nel quale vogliamo e dobbiamo credere.
Allora, se verità ci deve essere credo sia giusto porre alcune domande alle quali tutti insieme, ognuno per il proprio ruolo e per la propria responsabilità, devono necessariamente trovare risposte:
1)Questa opera è inserita o no nella legge obiettivo del Governo che raccoglie le grandi opere, purtroppo solo programmate o, meglio, disegnate come gli "schizzi" che il Presidente del Consiglio Berlusconi si è dilettato a tracciare negli studi televisivi di "Porta a Porta"?
2)Perché si dice che la Regione Lazio ha inserito l'opera nell'intesa istituzionale fatta con il Governo quando è stata invece inserita solo la tratta Roma-Rieti come "pezzo" di metropolitana in superficie, tecnicamente incompatibile con la tratta ferroviaria Roma-Ascoli? 3)Dove sono finiti i 4 miliardi di vecchio conio inseriti nella Finanziaria 2001 dal Senatore Gianni Ferrante per lo studio di fattibilità del progetto in questione?
4)Com'è possibile sostenere che se la Regione Marche inserisse l'opera nella propria Intesa Istituzionale con il Governo, sarebbero pronte le risorse per la realizzazione quando si sa con certezza che il Governo Nazionale, giustamente, non accetta opere delle quali non sia verificata la fattibilità?
5)Se le risorse che il Governo stanzia per le infrastrutture transitano attraverso i fondi CIPE, in quale delibera sono individuate tali risorse.
A fronte di queste domande mi permetto di dire che non è più il tempo di prenderci in giro: è ora di produrre qualche fatto concreto percorrendo la necessaria strada della verità per poter affermare la credibilità di cui questa classe dirigente ha davvero bisogno. Il Comune di Ascoli Piceno, attraverso l'Assessore Babini, sta creando sensibilità e stimoli intorno alla volontà di sostenere la realizzazione dell'opera e questo è senz'altro un fatto positivo ed importante. La Regione ha già predisposto l'atto con il quale inserirà lo studio di fattibilità della Ferrovia, atto propedeutico per iniziare la progettazione e la realizzazione dell'infrastruttura. Non dobbiamo, però, più creare aspettative che non possono essere mantenute. Dobbiamo rimanere con i piedi per terra, rispondendo seriamente alle problematiche poste, per costruire tutti insieme un percorso sostenibile che riesca a raggiungere obiettivi e risultati per il nostro territorio.
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21/11/2003
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