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Il giorno dopo la giornata internazione sui diritti dell'infanzia

| ANCONA - Lettera aperta del Garante delle Marche. Mengarelli: "Costretta ad esercitare i poteri sostitutivi".

di Mery Mengarelli*


La Convenzione ONU per i diritti dell'infanzia e l'adolescenza del 1989 tra le altre cose dice che ogni bambino e ragazzo ha diritto a "vivere con i genitori, a mantenere contatti con entrambe i genitori e con tutti i familiari se per qualche grave motivo devono vivere separati da loro, a ricevere una protezione speciale dallo Stato qualora, per gravi motivi, siano privati della loro famiglia". Io personalmente ritengo che il diritto alla famiglia sia un diritto naturale e che quindi è tale non soltanto perché lo dicono le leggi ma perché è nelle cose ed è connaturato nell'uomo.

Non è un diritto scontato però quello alla famiglia. Troppe situazioni di crisi, troppi abbandoni, poca la consapevolezza spesso da parte di adulti egoisti che prendono decisioni senza valutare a fondo che le loro scelte possono violare diritti irrinunciabili.

La Giornata per l'infanzia è stata un'occasione per riflettere su queste cose, specie in relazione alla chiusura degli istituti per minori prevista per il 2006. Ho letto nei giorni scorsi un bello slogan: " 2006 chiudono gli istituti, apriamo le famiglie!".

Le Istituzioni possono e devono fare di più per assicurare il diritto alla famiglia in relazione ai grandi temi dell'adozione, dell'affido e della mediazione familiare.
Tuttavia un serio ostacolo proprio a fare di più ( lo constato ogni giorno) è la burocrazia. Una burocrazia che a volte consente alle istituzioni di defilarsi o di ignorare e quindi avallare situazioni di chiara violazione di diritti.

E' la stessa burocrazia che non consente ad un ragazzo disabile della provincia di Ascoli Piceno di continuare ad abitare con la sua famiglia che ha la colpa di vivere, per lavoro, in un camper e poiché il camper non è considerata dalla legge un'abitazione l'istituzione non può concedere il contributo per eliminare le barriere architettoniche.

E' la medesima burocrazia che non riesce a chiarire a chi competa sostenere i costi del rimpatrio del minore straniero non accompagnato, ospite di una comunità maceratese, deceduto alcune settimane fa per un incidente. Da oltre tre settimane la salma è in attesa di degna sepoltura. In proposito ho letto che la Provincia di Macerata ha aperto una sottoscrizione per raccogliere fondi.

Non credo che si possa rimanere spettatori inermi difronte a queste cose, tanto più l'Ufficio che dirigo. Per questo, esercitando i poteri sostitutivi che la legge mi affida, ho attivato tutte le procedure che consentano l'immediato rimpatrio del minore con onere, per ora, a carico dell'Ufficio del Garante e con riserva di ricercare in un secondo tempo a chi avesse aspettato adempiere a tale compito.

Non si può celebrare una giornata dei diritti senza dare concreta attuazione alla soluzione delle violazioni.

Ha ragione il grande Gandhi: " la vera fonte dei diritti è il dovere.Se adempiamo i nostri doveri non dovremo andare lontano a cercare i diritti"

*Garante regionale infanzia e adolescenza

22/11/2005





        
  



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