In tre col taglierino: scappano con 50.000 euro
Sant'Elpidio a Mare | Colpo alla Banca Marche di Casette d'Ete: rapinatori con accento meridionale assaltano la filiale e svuotano la cassaforte, poi fuggono a bordo di un'auto bianca. I Carabinieri sulle loro tracce.
di Pierpaolo Pierleoni
La filiale Banca Marche di Casette d'Ete
Un colpo di alcuni minuti, taglierini alla mano per assaltare la cassaforte e fuggire con 50.000 euro. E' successo intorno alle 9 del mattino alla filiale di Banca Marche a Casette d'Ete, in Via Nenni. Il copione è il solito: un uomo entra in banca a volto scoperto, armato di taglierino. All'interno i dipendenti ed un cliente. Con il cutter minaccia gli impiegati e intima loro di aprire la porta automatica, per consentire l'accesso di altri due complici, a volto coperto. La banda, a quel punto, costringe gli addetti dell'istituto di credito ad aprire la cassaforte metallica. I tre se ne vanno con una cifra consistente, 50.000 euro. Fuggono per un breve tratto a piedi, poi si allontanano a bordo di una vettura di colore bianco.
Pochi istanti e sul luogo del colpo sopraggiungono i Carabinieri di Sant'Elpidio a Mare, a ruota quelli del Nucleo operativo radiomobile della compagnia di Fermo e quelli del Nucleo investigativo del comando di Ascoli Piceno. Si ascoltano i testimoni, si cerca di risalire all'identità dei rapinatori e di cercare ogni dettaglio utile alle indagini.
Il colpo non è stato fulmineo. Tra l'entrata del primo dei tre malviventi e la fuga del gruppo sono passati circa 10 minuti. La chiamata alle forze dell'ordine è partita da una passante, che ha percepito dei movimenti strani all'interno della banca ed ha lanciato l'allarme. Immediata la partenza della pattuglia, che per pochi istanti non è riuscita a cogliere i ladri in flagrante. I tre avevano un marcato accento partenopeo, probabile vista l'abilità con cui si sono mossi che abbiano una certa esperienza criminale alle spalle.
La Banca Marche di Casette d'Ete era stata assaltata dai rapinatori un anno fa, nel novembre 2007. Identica la dinamica. Un componente della banda entrò, poi, armato di taglierino, costrinse gli impiegati ad aprire la porta automatica agli altri due. In quel caso, bottino più magro, appena 9.000 euro, ma i rapinatori se la presero col vicedirettore, prendendolo a calci e minacciandogli di tagliargli la gola con delle forbici.
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21/11/2008
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