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Api, via Falconara, nasce “Castel Brachetti Peretti”!

| FALCONARA - "Dimostra di sentirsi il padrone di Falconara e di essere lui a decidere sul destino della città"

di Loris Calcina, Franco Budini*

Stando alle  dichiarazioni del presidente della Soc. Api, così come riportate dalla cronaca locale sui quotidiani del 21 c.m., che suonano arroganti e presuntuose, (“l’Api resterà qui per altri cento anni”  Se non fosse per noi la città si chiamerebbe ancora Ancona VI e sarebbe una spiaggia con dieci ombrelloni”  “ci hanno costruito le case addosso….non lo permetteremo più”) Falconara si dovrebbe chiamare “Castel Brachetti Peretti”.

E’ già la seconda volta che il presidente dell’Api indugia in considerazioni denigratorie nei confronti di questa città e dei suoi cittadini; se insiste vuol dire che esse rispecchiano esattamente quale sia la sua considerazione di Falconara e che la prima volta, per la quale ha chiesto scusa, non è stato un caso. Dimostra di sentirsi il padrone di Falconara e di essere lui a decidere sul destino della città.

Ma noi non vogliamo entrare più di tanto nel merito di queste affermazioni. Dovranno farlo le Amministrazioni competenti; soprattutto il Comune, è naturale, ma anche la Provincia e la Regione. Riteniamo che siano esse a dover rispondere adeguatamente a Brachetti Peretti, per non farsi surrogare, soffocare e soppiantare moralmente e materialmente da una azienda, per rivendicare una posizione più dignitosa di Falconara, qualcosa di più di un borgo di pescatori o di una spiaggia con 10 ombrelloni sul suo litorale, se non ci fosse stata l’Api, nonché a dovere esigere il rispetto dovuto alla città ed ai suoi abitanti che non si sentono vassalli di un padrone prepotente.

Noi, per ora, invece, vogliamo soltanto fare con forza una ennesima precisazione su una falsificazione storica periodicamente perpetrata  in particolar modo all’indomani di gravi incidenti verificatisi in raffineria  , sulla quale con le seguenti puntualizzazioni intendiamo dimostrare come, almeno con tanta, , imprecisione, se non altro ingiustificata, vengano fatte affermazioni “ERRATE”.

E’ falso sostenere che i quartieri di Fiumesino e Villanova siano sorti e che il Comune di Falconara sussista dopo l’insediamento dell’Api
!!

Esistono ed abbiamo documenti storici, dai quali risulta quanto sopra; come, per esempio, I CATASTI Napoleonici e Gregoriani dove le abitazioni del futuro quartiere di Villanova erano gia presenti.

Inoltre, l’espansione delle strutture Api risulta inconfutabilmente da Decreti Ministeriali degli anni ’70 che hanno autorizzato l’ampliamento della raffineria verso le abitazioni dei Falconaresi.
Ancora,il libro storico “FIUMESINO  Storia di un Borgo adriatico” dei Professori C. Verdelli e V. Villani  edito nel 2003  è chiarissimo sulla sussistenza del Comune di Falconara e sull’esistenza dell’abitato nelle aree direttamente interessate dagli impianti Api e ad esse immediatamente limitrofe, ben prima che arrivasse in questo Comune la Soc. Api.
Comunità che affonda le sue radici nel lontano passato, con una storia e tradizioni antiche spezzate all’improvviso dalla realizzazione della raffineria!

Nel volume si parla addirittura di un caso in cui un proprietario, attraverso cavilli legali, fu costretto a cedere la sua proprietà, all’Api, con un contratto di compravendita addirittura svantaggioso.

Il Prof. Piccinini nel corso della presentazione del volume suddetto, avvenuta presso il castello “la Rocca” di Falconara , nell’estate del 2003, ha esordito dicendo: “è bene chiarire una volta per tutte che l’abitato c’era e che è stato soppiantato dall’Api”.

*I Presidenti delle Associazioni "Comitato 25 agosto"

22/11/2004





        
  



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