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Affrontare il cambiamento economico

| ANCONA - Alternative allo sviluppo sostenibile per proteggere la natura, la flora e la fauna.

di Andrea Carnevali


Un’economia sostenibile è un indirizzo di crescita sociale di molti enti, imprese nel mercato globale. Una economia etica è un’economia artistica che cerca non solo l’utile, ma anche il sociale. Tuttavia le espressioni economia etica e economia solidale sono usati come sinonimi. La parola “etica” ci ricorda i grandi valori universali, per cui un’economia dovrebbe realizzarsi su questi valori. L’economia etica ha anche come oggetto in primo luogo il territorio e nel programma di azione per l’ambiente intitolata Ambiente 2010: il nostro futuro (6° programma di azione per l’Ambiente delle Comunità europea) si ritrova il rapporto diretto con il territorio nel tentativo di rinsaldare il legame tra l’uomo è la natura.

L’ambente, il riciclaggio, i rifiuti, il risparmio dell’energia, permettono largamente di acquistare nuovi comportamenti verdi e proteggere la natura e l’ambiente. Ma nell’economia globale si vuole costruire una “società verde” senza automobile o una società in cui non ci sia inquinamento. I rifiuti sono riciclabili e possono essere smaltiti in modo sicuro senza fare aumento la temperatura sulla terra. Addirittura Ue ha raggiunto un compito molto importante nello sviluppo e negli accordi internazionali, senza creare un danno alle generazioni future. Il nuovo mercato dell’ecologia ha portato l’innovazione e l’occupazione verso prospettive di evoluzione del mercato. E’ auspicabile promuovere un programma di azione ambientale.

L’agricoltura biologica, la tutela dell’ambiente e la salute hanno fatto sorgere numerosi altri settori come la bioedilizia, bioarchitettura, le energie rinnovabili, le associazioni ambientaliste, la medicina “olistica”, l’ecologia nei detergenti, nella cosmesi, nei tessuti, negli spazi abitativi. Non solo si parla di economia etica nei confronti dell’economia di scala, ma anche dei prodotti e dei suoli del patrimonio boschivo, veri e propri bacini capaci di assorbire il biossido di carbonio dall’aria. La biodiversità non è solo un settore specializzato ad uso di ecologisti od ornitologi: si tratta di assicurare sostenibilità all’ambiente, al sistema naturale e ridurre il rischio di inondazione in modo da proteggere il patrimonio boschivo ed i terreni agricoli.

Fondamentale allora diventa affrontare il rapporto territorio e ambiente stringendo degli accordi internazionali sul “Protocollo di Kyoto” e metterli in pratica, fissando obbiettivi di abbattimento delle emissioni di gas sera per i principali comparti dell’economia; istituire un regime di scambio delle emissioni dei gas all’interno dell’Unione europea entro il 2005; promuovere le fonti di energia rinnovabile come l’energia eolica e solare; assistere gli Stati membri nel prepararsi alle conseguenze del cambiamento. La risorsa naturale non può essere distrutta. Le nostre politiche dei trasporti vanno completamente ripensate se vogliamo evitare il grave aumento delle emissioni previste per il prossimo decennio a seguito dell’incremento dell’uso di automobili e aerei.

Anche il turismo responsabile in questo settore favorisce un turismo basato su esperienze di incontro diretto e favoreggiamento delle popolazioni povere dei paesi con interesse turistico, senza il tramite delle grandi agenzie e strutture alberghiere di stampo occidentale e senza pratiche di inquinamento turistico con certificazioni ambientali.

Anche per la nota località balneare di Sirolo si è parlato di certificazione ambientale: ecolabel che ancora rimane un progetto, ma potrebbe attirare l’attenzione della stampa internazionale nello scambio relazionale e culturale alla pari con gli altri paesi europei. In questo settore nascono così numerose pratiche: consumo critico, gruppi di acquisto solidale, nuove filosofie sull’ambiente, sulla cura del corpo, trattamenti antistress. Purtroppo, alcune grosse imprese multinazionali, che sono consapevoli dell’interesse dei consumatore sull’economi etica, cercano di aggiustare il tiro con etichette di eticità.

Da tutte le pratiche economiche si sono definiti alcuni criteri nell’Economia Etica e Solidale. La nascente economia etica e solidale tende anche a stabilire delle “alleanze” nell’ambito del mondo della cultura, per lo sviluppo di una cultura libera ed etica e, nell’ambito delle istituzioni pubbliche per una collaborazione sul territorio. L’economia solidale è un fenomeno ormai internazionale, però esplica la sua azione sopratutto a livello locale. La nascente rete trova interesse e interlocutori in vari ambiti e partecipa anche ad iniziative ed organismi non economici come la “Rete Nuovo” Municipio e la costruzione di una “Università Etica”.

Nelle Marche si è ai primi passi verso la costruzione della rete regionale e nei distretti locali. Il trattato prende in esame e sviluppa il Capability Approach, una teoria etica normativa, che trova i suoi esponenti principali nell'economista e filosofo di origini indiane Amartya Sen, premio Nobel per l'economia nel 1998 e, nella ricercatrice americana Martha Nussbaum. I comportamenti aziendali socialmente responsabili sono l’unica via possibile per uscire da un periodo critico: la responsabilità sociale per uno sviluppo sostenibile è una pratica che conviene. A muoversi in questo settore lo è stato l’eccellenze nella social responsibility a livello nazionale e, di queste, quattro sono imprese di casa nostra sono state un ottimo segnale di ripresa nell’economia regionale.

22/11/2005





        
  



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