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Istituto superiore di studi medievali Cecco D'Ascoli. Premio Internazionale Ascoli Piceno XXV ED.

Ascoli Piceno | Intervista al Presidente della giuria, il professor Antonio Rigon.

di Maria Chiara Fratoni

Morganti

In epoca di social network, sms e chat, in cui la parola è spesso affidata più al testo scritto che alla voce, parlare di comunicazione (e in special modo di comunicazione ai tempi di presocial) diventa qualcosa di attuale e stimolante. Partendo anche da queste considerazioni l'Istituto Superiore di Studi Medievali "Cecco d'Ascoli" ha scelto come tema della XXV edizione del Premio Internazionale Ascoli Piceno, che si terrà da giovedì a sabato prossimi nella sala della Ragione di palazzo dei Capitani, "Comunicare nel Medioevo. La conoscenza e l'uso delle lingue nei secoli XII-XV". Ad anticipare i contenuti di questa edizione 2013 del Piap, che farà convergere ad Ascoli il gotha della medievalistica, è il presidente della giuria, il professor Antonio Rigon.

Professore, perché proprio la comunicazione?
"La comunicazione è uno dei grandi temi della cultura contemporanea. Più che in passato, grazie alla diffusione istantanea e globale dei messaggi, ha riflessi enormi sulla vita sociale, politica ed economica. Stimolati dal presente, gli storici hanno da tempo rivolto la loro attenzione a questa dimensione dell'esistente. L'angolatura scelta per il Piap, però, ha aspetti nuovi e finora poco approfonditi. Ci si chiede il grado di conoscenza linguistica e come riuscivano a comunicare tra loro, in età medievale, persone che parlavano lingue diverse. Una tematica di vitale importanza per comprendere i caratteri di una società estremamente complessa e vivace come quella degli ultimi secoli del Medioevo".

Una società tanto lontana, quanto ricca di elementi di attualità...
"Il Medioevo è epoca di incontro, scontro, scoperta, integrazione, contrasto tra popoli, etnie e individui di diversa provenienza. Dopo il Mille, mercanti, studenti, uomini d'arme, pellegrini, frati, artisti, diplomatici ed eretici dei paesi più diversi iniziarono a spostarsi da una parte all'altra dell'Europa e del Mediterraneo. Come comunicavano tra loro? Oggi la lingua adottata a livello internazionale è l'inglese, nel Medioevo la lingua universale dell'Occidente cristiano era il latino della Chiesa, la cui conoscenza però si limitava agli ecclesiastici e a ristrette elites intellettuali. Dunque, in che lingua trattavano i mercanti fiorentini in Francia, Inghilterra o Germania? E come si facevano capire i tedeschi nei fondaci di Venezia? Vi erano scuole di lingua? Qual era il grado di integrazione linguistica degli immigrati? Problemi di un'epoca lontana, eppure attualissimi".

La vincitrice del Piap 2013 è la professoressa Elisabeth Crouzet-Pavan per il volume "Rinascimenti italiani (1380-1500)". Quali motivazioni vi hanno spinto a scegliere quest'opera?
"L'originalità e l'ampiezza degli orizzonti interpretativi dell'autrice ci hanno aiutato a scegliere, in una corposa rosa di candidati. La studiosa francese, docente di Storia medievale alla Sorbona, ha alle spalle una brillante carriera accademica e una produzione scientifica di livello internazionale. Storica di Venezia e tra le più brillanti studiose di storia urbana, nel volume traccia un grande affresco della civiltà italiana in uno dei momenti più alti, con attenzione non consueta al modo con cui i contemporanei percepivano e rappresentavano i mutamenti in atto nel Rinascimento".

Si ponga in posizione di osservatore: quale spazio occupa, secondo lei, la cultura storica nella nostra società?
"Rispetto al passato è uno spazio molto ridotto. La rete favorisce lo sviluppo di conoscenze superficiali ed enfatizza i legami orizzontali, appiattendo tutto sul presente. Si banalizza il passato, la cronaca è contrabbandata per storia, e a scuola, ormai, l'insegnamento della storia riveste un ruolo marginale. La 'rottamazione' di anziani, memoria e passato è la spia rilevatrice di un impoverimento umano e culturale. Quando non viene strumentalizzata a fini ideologici e politici o addirittura negata, la storia diventa giallo, mistero, sogno".

23/11/2013





        
  



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