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Martini: "A Chieti per riscattare lo stop di Napoli"

San Benedetto del Tronto | Quando si parla di Chieti per l'attaccante rossoblù non ci sono buoni ricordi. E' finito 2-2 il test di Centobuchi. Messaggio del gruppo Onda d'Urto.

di Luca Bassotti

Un gol decisivo a Chieti per cancellare ricordi negativi. Non porta decisamente fortuna lo stadio Angelini all’attuale capocannoniere della Samb, Marco Martini, che dal match di domenica prossima spera di ricavare finalmente una soddisfazione. Infatti l’attaccante rossoblù ha militato nelle fila abruzzesi, per cinque mesi, nella stagione 1998/99, collezionando appena sei presenze e non realizzando alcuna rete. Non è stata ovviamente una parentesi esaltante. “Non ho infatti particolari ricordi – dice Martini – Arrivai nel febbraio 1999 e giocai pochissimo. Ci salvammo ai playout, ma quella stagione non ha lasciato traccia nella mia carriera. Poi con il presidente Buccilli non mi sono trovato benissimo”.
 
Ma Chieti, per Martini, è un brutto ricordo anche per quello che è accaduto nel passato campionato. Come è noto, la Samb rimediò una bruciante sconfitta per 3 a 1, dopo una gara giocata malissimo e che provocò il giusto malcontento della tifoseria che rumoreggiò nei confronti dei giocatori rossoblù. Quella battuta d’arresto sancì il definitivo addio alle speranze di agganciare la zona playoff. “Meglio non ricordare – afferma l’attaccante della Samb – Perdemmo malamente. Quella sconfitta ci diede la mazzata finale e al termine della partita ci fu contestazione nei nostri confronti. Avevamo deluso i nostri tifosi e comunque ora è un capitolo chiuso. Per chi c’era l’anno scorso, c’è un motivo in più domenica prossima per provare a vincere la partita”.
 
Acqua passata non macina più e in questa stagione l’attaccante di Gradara si sta togliendo delle bellissime soddisfazioni. Ha conquistato la fiducia del tecnico Ballardini, del gruppo e dei tifosi, ed è il capocannoniere della squadra con quattro reti segnate. “E’ una stagione in cui ho avuto finora la fortuna di giocare – risponde Martini – Se vengo chiamato in causa dal mister mi fa piacere e l’impegno è sempre massimo per fare bene”.
 
Il match di Chieti sarà un ottimo banco di prova per cercare di riscattare la beffarda sconfitta rimediata a Napoli. “C’è stata tanta amarezza per una partita che si poteva pareggiare – dice Martini – Ci è dispiaciuto per i tifosi e quindi abbiamo una grande voglia di rifarci. Quello di Chieti è un campo difficile, ma diremo sicuramente la nostra. Gli abruzzesi sono avversari ostici e in casa si trasformano mettendo in campo grande aggressività. Sarà una partita tosta, anche perché vorranno riscattare la bruciante sconfitta di Pesaro”.
 
Con la probabile assenza di Bogliacino per un malanno ad un polpaccio, Martini dovrebbe ereditare, così come è avvenuto ieri nel test amichevole di Centobuchi, maglia e compiti del fantasista uruguaiano, lasciando a Vidallè e Gutierrez l’incombenza di reggere le sorti del reparto offensivo della Samb. “Non ci sono problemi – afferma Martini – Se gioco in un posto o in un altro non mi porta scompensi. L’importante è remare tutti dalla stessa parte e questa squadra è molto unita”.
 
Nel frattempo oggi pomeriggio la Samb ha sostenuto un test amichevole a Centobuchi contro la locale formazione che milita nel campionato di Eccellenza. E’ finito 2 a 2, con Tedoldi e Chiurato che hanno segnato per la Samb, ed Argira e Corradetti per il Centobuchi. Non hanno disputato il test Canini e Bogliacino, che hanno effettuato soltanto un po’ di corsa. La loro presenza in campo, per il match di Chieti, è fortemente in dubbio.
 
Intanto si prevede un altro grosso esodo della tifoseria rossoblù a Chieti. I 1.340 biglietti di curva messi a disposizione dal club abruzzese stanno andando a ruba e si prevede l’esaurimento della dotazione.
 
Dal canto suo la tifoseria ricorderà nuovamente Massimo “Cioffi” Bruni. “Domenica in occasione della gara di Chieti osserveremo 10 minuti di silenzio e non porteremo alcuno striscione relativo ai gruppi per rispettare ancora una volta la memoria di chi 30 anni fa diede inizio al movimento ultras Sambenedettese – dichiara in una nota l’Onda d’Urto – Massimo vivrà per sempre in ognuno di noi. Desideriamo ringraziare tutti coloro i quali, in questo triste momento per il popolo rossoblù, si sono stretti attorno a noi e hanno voluto dimostrare tutta la solidarietà per la scomparsa di Massimo. In particolar modo vogliamo ricordare le tifoserie presenti fisicamente alla cerimonia funebre (Rimini, Civitanovese, Ascoli ed Avellino ndr.) ma nella stessa maniera tutti i gruppi che hanno dimostrato di esserci vicini tramite telefono, telegrammi ed internet. Questi gesti rimarranno indelebili nella nostra memoria al di là di ogni rivalità calcistica. Essere ultras vuol dire anche trovarsi uniti di fronte alle difficoltà e la solidarietà di questi giorni dimostra a chi ancora non lo avesse capito, che siamo soprattutto uomini”.   

25/11/2004





        
  



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