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L’indagine “Eagle One”

Ascoli Piceno | Ascoli Piceno crocevia nazionale dello spaccio di droga

di Federico Biondi

Alle ore cinque del ventisei novembre centocinquanta uomini della Polizia di Stato, con l’ausilio di unità cinofile, sono stati impiegati ad Ascoli Piceno ed in altre città italiane a conclusione di una vasta ed articolata indagine antidroga condotta dalla squadra mobile della questura di Ascoli Piceno.
 
L’indagine avviata nel settembre del duemilatre, è durata circa un anno ed è stata denominata “Eagle One”, ha completamente disgregato un agguerrito gruppo criminale Italo-Albanese attivo in più regione italiane quali le Marche, l’Abbruzzo e l’Emilia Romagna e dedito allo spaccio di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti ed in particolare di cocaina.
 
Il centro dello spaccio di stupefacenti era la città di Ascoli Piceno da dove il cittadino albanese Canaj Erjon (il principale indagato non destinatario delle misure cautelari), è stato in precedenza arrestato nel mese di novembre del duemilatre ed espulso dal territorio dello Stato Italiano dopo aver scontato la pena di otto mesi (fermo di Polizia Giudiziaria).
 
“Gestiva un vasto traffico di droga grazie a numerosi contatti malavitosi che intratteneva con propri connazionali in altre città italiane ed all’estero, principalmente in Spagna”.
 
La droga, soprattutto cocaina, veniva acquistata in grosse quantità e poi era venduta ad Ascoli Piceno e provincia dallo stesso Canaj che si avvaleva di numerosi complici albanesi e piccoli spacciatori ascolani dediti alla sistematica vendita al dettaglio.
 
“La polizia ha fatto dei sequestri di droga mirati, confiscando all’incirca otto etti di cocaina che rappresenta una piccola parte di tutta la sostanza stupefacente che veniva spacciata quotidianamente”.
 
Grazie alle meticolose indagini della Sezione Antidroga della Squadra Mobile di Ascoli Piceno, ai numerosi riscontri probatori emersi nel corso delle lunghe investigazioni svolte, anche con l’ausilio di sofisticati supporti tecnologici, il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Ascoli ha emesso sedici ordinanze di custodia cautelare in carcere e quattro ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari.
 
Gli indagati in corso tra loro del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti in custodia cautelare in carcere sono: Marini Sergio ascolano di 41 anni già pregiudicato, Caponi Alessio ascolano di 44 anni già pregiudicato, Capoferri Augusto ascolano di 43 anni già pregiudicato, Mascitti Leo ascolano di 53 anni già pregiudicato, N.V.A. nigeriana di 38 anni rintracciata presso la sua abitazione di Alba Adriatica (Te), Nwafor Chukwaka Mike nigeriano di 33 anni gia detenuto presso la casa circondariale di Teramo perché coinvolto in reati analoghi.
 
Inoltre Koci Gezin albanese di 28 anni gia detenuto presso la casa circondariale di Pesaro perchè arrestato per analoghi reati, Stojakovic Velimir di nazionalità serba di 35 anni rintracciato a Cesenatico, D.L.E. di 33 anni rintracciato a Marotta di Fano, S.A. di 34 anni rintracciata ad Alba Adriatica e Ciano Piergiorgio di 45 anni ravennate già detenuto presso la casa circondariale di Ravenna per reati analoghi a quelli per cui si procede.
 
Il Gip ha ordinato gli arresti domiciliari per il medesimo reato a: Monaco Maurizio ascolano di 34 anni già pregiudicato, Casati Sabrina ascolana di 41 anni già pregiudicata e di Falasconi Giovanni di 51 anni nato a Civitanova Marche arrestato a Monza.
 
“Sono sfuggite alla cattura ed attivamente ricercate su tutto il territorio nazionale cinque persone”.
 
L’indagine per la sua capillarità ha interessato non solo tutte le provincia marchigiane ma anche le province limitrofe quali Forlì, Ravenna, Teramo e ha fatto piena luce su fornitori, spacciatori al dettaglio delle droghe ed acquirenti.
 
Quest’ultimi numerosi anche nelle altre province marchigiane ed ad Ascoli Piceno e Provincia sono stati monitorati circa cinquanta acquirenti.
 
La provata fitta rete di contatti illeciti tra gli indagati ha rilevato come il mercato della cocaina ad Ascoli Piceno e Provincia veniva costantemente rifornito e in assenza di approvvigionamenti diretti i fornitori, principalmente cittadini albanesi, erano i grado di rivolgersi a connazionali in altre province o a stranieri di altra nazionalità.
 
“Ingenti i quantitativi di droga che potenzialmente erano in grado di spacciare gli indagati”.
 
Oltre alle persone sopra citate altre ventiquattro sono indagate a piede libero tant’è che nella mattinata del ventisei novembre la Polizia di Stato di Ascoli Piceno ha eseguito quaranta perquisizioni domiciliari e per la mole dei provvedimenti emessi hanno agito le squadre mobili di Forlì, Ravenna, Ancona, Pesaro, Macerata, Teramo, l’Aquila, Terni, Rieti e Pescara.
 
Nel corso dell’attività investigativa sono già stati effettuati otto ulteriori arresti di persone prese in flagranza di reato. L’indagine avrà degli sviluppi anche con nuovi arresti.

26/11/2004





        
  



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