Dopo il comune di Grottammare, anche quello di Ripatransone sperimenta il bilancio partecipativo. Con tale termine si intende un processo di democrazia diretta attraverso cui i cittadini scelgono autonomamente ogni anno come e dove investire le risorse del municipio. L’esperienza è nata lontano, precisamente a Porto Alegre, da dove si è allargata a macchia d’olio coinvolgendo oltre 140 città in Brasile e in America Latina. Non è rimasto indifferente l’occidente dove l’iniziativa è stata sperimentata dapprima in Francia, poi in Inghilterra e in Spagna, dove vari comuni hanno intessuto rapporti diretti con le città brasiliane governate attraverso forme di partecipazione allargata.

In Italia la “scoperta” del bilancio partecipativo è venuta dopo il Forum Sociale Mondiale del 2001, dove si è imposta con forza la necessità di riprogettare la gestione amministrativa in un’ottica di trasparenza, partecipazione e impegno.

L’amministrazione comunale di Ripatransone sta sperimentando questo nuovo metodo di governo grazie ad una serie di assemblee di zona durante le quali, tramite la discussione e la partecipazione, vengono coinvolti i diversi soggetti sociali e le singole persone nell’elaborazione di proposte che rispondano alle esigenze di tutti.

Il primo incontro si è svolto martedì 23 novembre presso la sala parrocchiale della contrada Valtesino. I cittadini hanno risposto positivamente all’assemblea, dialogando sulle questioni più urgenti e proponendo agli amministratori nuovi progetti e soluzioni ai problemi. Dall’incontro è emerso che le due problematiche più annose sono la depolverizzazione delle strade e l’estensione della rete di metanizzazione nella località Valtesino. L’impegno degli amministratori, in primis del sindaco Paolo D’Erasmo del vicesindaco con delega al bilancio Giuseppe De Renzis, è stato quello di ascoltare e recepire le differenti richieste, trovando insieme ai cittadini delle soluzioni che potessero essere ottimali sia per l’ente che per gli utenti.

La volontà dell’amministrazione è quella di far diventare il cittadino parte attiva del processo democratico e delle decisioni di governo rilevanti per il futuro della città in cui vivono e lavorano, nella prospettiva di una città equa, solidale e rispettosa delle esigenze di tutti. Sicuramente non sarà possibile realizzare il bilancio partecipativo attraverso una formula definita ed immodificabile, ma saranno necessarie continue fasi di pratica, verifica e aggiustamenti in corso d’opera.