Il Piceno contro il convegno sulla crisi della Blue Tongue
Ascoli Piceno | "E' Necessario tenere conto dellassenza di focolai della malattia nella Regione Marche"
Dalla crisi della Blue Tongue al rilancio della zootecnia centro meridionale questo il tema dellimportantissimo convegno nazionale fortemente voluto dalla Confederazione Italiana Agricoltori nella citta di Cagliari per il prossimo 2 dicembre 2004.
La Sardegna non è stata scelta a caso, ma conseguentemente al fatto che, anzitutto è stata la regione dove si sono manifestati per primi i focolai della malattia, in secondo luogo è anche la terra da cui stanno procedendo per la realizzazione e sperimentazione di vaccini alternativi a quello esistente dichiarato ben più dannoso della malattia stessa.
Vaccino che ha scatenato furiose polemiche anche qui nel territorio di Ascoli Piceno dove il Presidente Tonino Cioccolanti con tecnici repsonsabili sul territorio ha condotto una vera e propria crociata a sostegno degli allevatori. Sono stati ottenuti accordi ben precisi con la Regione Marche, riuscendo a creare un triumvirato con le Regioni Abruzzo e Umbria per quanto concerne la trnsumanza.Il bestiame del piceno e delle regioni limitrofe ha potuto così muoversi e spostarsi, visto che oltretutto qui nel centro Italia non cè stata nessuna segnalazione di bestiame infetto.
Dallo scorso mese di Marzo, molte sono state riguardo al problema Blue Tongue le azioni promosse dalla C.I.A. ascolana: partendo da un riuscitissimo incontro-dibattito svoltosi ad Amandola tra tecnci della Confederazione, allevatori e politici locali, sfociato poi, in uniniziativa di sensibilizzazione rivolta ai Parlamentari della Regione Marche svoltasi successivamente ad Ascoli Piceno.
Queste ed altre azioni effettuate sul territorio provionciale e regionale miravano a far conoscere il problema, analizzarlo, criticare imposizioni presumibilmente dannose (vaccino), aiutare gli allevatori e sensibilizzare il mondo politico.
La C.I.A. ascolana, ha sostenuto che pur nel rispetto delle norme attuali, è necessario tenere conto appunto dellassenza di focolai della malattia nella Regione Marche e che quindi sarebbe da sottoporre a restrizioni o obbligo di vaccino solo le aree interessate del virus vero e proprio.
Ha ottenuto quindi successivmaente lattuazione di un protocollo congiunto con Umbria e Abruzzo per la movimentazione degli animali. Ha sollecitato un nuovo programma di ricerca al fine di individuare rapidamente un nuovo vaccino che sia in grado di fronteggiare la malattia senza provocare danni agli allevatori e che quindi garantisca reddito alle imprese e non le danneggi.
Insieme con la C.I.A. della provincia di Macerata, sta chiedendo il superamento della decisione CEE che prevede in tutti i territori lobbligo di vaccinazione vaccinazione.
Il problema Blue Tongue ha creato seri danni alle aziende, sia dal punto di vista economico, a causa del crollo dei prezzi e della grande difficoltà a commercializzare, che da quello sanitario a causa dei danni subito dal bestiame che è stato vaccinato.
E giunto il momento ora di una incontro nazionale, un occasione per confrontarsi con le altre realtà italiane, e un punto di partenza per il rilancio della zootecnia centro meridionale.
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29/11/2004
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