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Operazione antidroga "Miro".

San Benedetto del Tronto | Individuata dalla Polizia la rete di spaccio della cocaina del "popolo della notte"

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La Squadra Mobile di Ascoli Piceno ed il Commissariato di San Benedetto del Tronto hanno concluso questa mattina, con l'arresto di tre persone, un'altra importante operazione antidroga che ha permesso di smantellare una banda di spacciatori attiva lungo la "Riviera delle Palme": in cinque mesi di indagini, sono stati arrestati 2 corrieri, sequestrati oltre 200 grammi di cocaina e segnalati in Prefettura numerosi acquirenti, tra cui imprenditori e liberi professionisti. Il Questore ha sospeso le licenze di un bar-ristorante e di una sala giochi dove avvenivano gli incontri tra spacciatori e tossicodipendenti.

Si tratta della terza operazione antidroga della Polizia di Stato effettuata in Riviera nel giro di pochi giorni, ed ancora una volta è la cocaina la protagonista della vicenda.
L'ultimo tassello dell'indagine è stato apposto nelle prime ore di questa mattina con l'arresto di tre pregiudicati, destinatari di una misura cautelare in carcere per il reato di spaccio di stupefacenti, emessa dal Gip di Ascoli dott. Carlo Calvaresi, dietro richiesta del P.M. dott. Ettore Picardi.

Si tratta di PASQUINI Fabrizio detto "il Cinese", sanbenedettese del 1966, CARKANJI Agim detto "Luigi", albanese del 1974 residente a Porto San Giorgio e FODDI Vladimiro detto "Miro", del 1946 nativo di Urbino ma residente a San Benedetto.

Nell'arco dell'ultimo anno e fino ad epoca recente, in particolare durante l'estate appena trascorsa, i predetti hanno gestito in maniera scaltra ed attenta una fiorente attività di spaccio rivolta soprattutto ad una clientela giovane e di "elite".
Gli arresti costituiscono l'atto finale di circa cinque mesi di laboriose indagini, condotte con intercettazioni telefoniche, pedinamenti e vari sequestri di stupefacente.

Indagini che hanno consentito di interrompere un vasto smercio di cocaina che aveva le sue basi operative in alcuni locali di San Benedetto del Tronto ed aveva come destinatari finali numerosi giovani, frequentatori di discoteche e locali notturni, appartenenti al così detto "popolo della notte".

Non a caso, infatti, FODDI Vladimiro detto "Miro", nome con cui è stata anche battezzata l'operazione, è il gestore bar-ristorante, luogo in cui sono avvenute molte delle cessioni di stupefacente accertate nel corso dell'indagine, mentre PASQUINI Fabrizio, dal canto suo, ha spesso spacciato cocaina all'interno di una sala giochi, anch'essa sita a San Benedetto del Tronto, locale in cui stazionava frequentemente e presso il quale dava appuntamento ai suoi numerosi clienti.

Per questi motivi sono in corso di notifica ai titolari dei due locali pubblici due provvedimenti di sospensione della licenza, emessi dal Questore di Ascoli Piceno per ragioni di ordine pubblico, secondo quanto previsto dal Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza.

Nel corso delle investigazioni sono stati arrestati in flagranza di reato due "corrieri" di droga e sono stati complessivamente sequestrati oltre 200 grammi di cocaina.
E' stato accertato che gran parte della droga proveniva prevalentemente dal napoletano e dal vicino centro di Porto San Giorgio.

Molti dei clienti erano facoltosi imprenditori e liberi professionisti, tra cui anche un avvocato, un ingegnere e vari commercianti e imprenditori della zona, ma anche numerosi giovani e giovanissimi.
Parte degli ingenti proventi dell'attività di spaccio veniva poi reinvestita nell'acquisto di ulteriori partite di stupefacente, in un vortice crescente di affari illeciti.

Gli indagati, per dissimulare la loro illecita attività, conversavano al telefono parlando di "prenotazioni", "aperitivi" e "cene". In un caso i riferimenti erano alla "maglia numero 1 di Gigi Buffon" e alla "maglia numero 2 di Ciro Ferrara", lì dove i numeri stavano invece ad indicare i grammi di cocaina che venivano ordinati agli spacciatori.

In altri casi, per evitare passaggi diretti di denaro, i pagamenti della droga avvenivano o con vaglia postali o con l'utilizzo di carte di credito ricaricabili, tramite le quali venivano successivamente effettuati prelievi in contanti.

Tutti espedienti che non ha impedito agli investigatori di inchiodare i trafficanti alle loro responsabilità, accertando che quel linguaggio convenzionale si riferiva esclusivamente alla cocaina e ricostruendo anche il flusso del denaro.
Si allegano le foto degli arrestati.

03/11/2010





        
  



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