Tutte le novità dalla UILP
Ascoli Piceno | La segreteria del sindacato informa su varie notizie dal mondo dei pensionati e della previdenza sociale
La UIL Pensionati di Ascoli Piceno ricorda che l'Agenzia delle Entrate ha emanato un
provvedimento con cui vengono disposti i termini e le modalità di versamento del canone Rai tramite trattenuta sulla pensione. i soggetti interessati devono avere un reddito da pensione (previdenziale o assistenziale) non superiore ai 18.000 euro, titolari di abbonamento alla televisione.
La richiesta di rateizzazione, annuale, in 11 rate, vale a partire dall'anno 2011, deve essere fatta entro il 15 novembre dell'anno precedente quello cui l'abbonamento annuale si riferisce. Precise modalità sono previste per coloro che hanno 2 o più trattamenti pensionistici e in caso di morte. Gli interessati possono recarsi presso le sedi della UIL Pensionati ed i CAAF UIL per l'assistenza
necessaria. Occorre portarsi il libretto di pensione (per vedere l'ente erogatore) , il CUD e il numero di abbonamento. PER INFO CHIAMARE UIL PENSIONATI 0736/251156 E CAAF
UIL.
Quando andare in pensione
Per poter andare in pensione, è innanzi tutto necessario averne maturato i requisiti, che possono essere legati esclusivamente all'età anagrafica, per la pensione di vecchiaia, oppure ad una combinazione di età anagrafica ed anzianità contributiva, per la pensione di anzianità.
Una volta maturati i requisiti, è necessario aspettare ancora, prima che decorra il trattamento pensionistico o, in altre parole, che si cominci a percepire l'assegno mensile cui si ha diritto.
Il tempo d'attesa cambia, a seconda che i requisiti per la pensione siano stati maturati prima o dopo il 1 gennaio 2011:
· per chi ha maturato i requisiti entro il 31 dicembre 2010, valgono le "finestre d'uscita", fissate dalla legge n. 247 del 2007;
· per chi ha maturato i requisiti dal 1 gennaio 2011 in poi, valgono le "finestre mobili", fissate dalla legge n. 122 del 2010.
Finestre di uscita per chi ha meno di 40 anni di contributi 1 gennaio 2011
· Dipendenti con 35 anni di contributi e 58 anni di età (requisiti maturati entro il 30 giugno 2010)
· Autonomi con 35 anni di contributi e 59 anni di età (requisiti maturati entro il 31 dicembre 2009)
1 luglio 2011
· Dipendenti con 35 anni di contributi e 59 anni di età (requisiti maturato entro il 31 dicembre 2010)
· Autonomi con 35 anni di contributi e 60 anni di età (requisiti maturati entro il 30 giugno 2010)
· Finestre di uscita per chi ha almeno 40 anni di contributi
1 ottobre 2010
· Dipendenti con requisiti maturati entro il 30 giugno 2010 e con 57 anni di età entro il 30 settembre
· Autonomi con requisiti maturati entro il 31 marzo 2010
1 gennaio 2011
· Dipendenti con requisiti maturati entro il 30 settembre 2010
· Autonomi con requisiti maturati entro il 30 giugno 2010
1 aprile 2011
· Dipendenti con requisiti maturati entro il 31 dicembre 2010
· Autonomi con requisiti maturati entro il 30 settembre 2010
1 luglio 2010
· Autonomi con requisiti maturati entro il 31 dicembre 2010
Finestre mobili
I lavoratori dipendenti conseguono il diritto alla decorrenza del trattamento pensionistico, di anzianità o di vecchiaia, trascorsi 12 mesi dalla data di maturazione dei requisiti anagrafici e contributivi.
I lavoratori autonomi conseguono invece il diritto alla decorrenza del trattamento pensionistico, di anzianità o di vecchiaia, trascorsi 18 mesi dalla data di maturazione dei requisiti anagrafici e contributivi. In questa categoria rientrano gli iscritti alle gestioni per gli artigiani, i commercianti e i coltivatori diretti, nonché gli iscritti alla "gestione separata" Inps, cioè principalmente i professionisti senza Albo e Cassa di previdenza e i vari tipi di parasubordinati, tra cui i lavoratori "a
progetto" e i co.co.co.
Una volta trascorsi i 12 o 8 mesi, per avere la pensione, bisognerà ancora aspettare che arrivi il primo giorno del mese successivo.
SITUAZIONE CONFRONTO REGIONE MARCHE SULLA SANITÀ: LE VALUTAZIONI DI CGIL CISL UIL
Francesco Fabiani Segretario della UIL Pensionati di Ascoli Piceno evidenzia le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil delle Marche hanno avanzato una serie di proposte per attuare modifiche alla attuale situazione sanitaria regionale.
Fabiani ricorda che le proposte riguardano sia la legge di riorganizzazione del servizio sanitario regionale sia il nuovo Piano socio- sanitario. Questa è una necessità imprescindibile: per tenere insieme programmazione degli obiettivi (Piano socio- sanitario) e riorganizzazione. Circa il risanamento finanziario il sindacato evidenzia come a questo non ha eliminato i nodi strutturali del sistema: dalla mancata riorganizzazione ospedaliera all'abbattimento delle liste di attesa e alla
mobilità passiva.
Inoltre, l'attuale assetto ha visto una sovrapposizione di responsabilità a livello regionale (con conseguenti conflitti tra Servizio salute e Asur) e allo stesso tempo una frammentazione (Zone territoriali) che ha impedito d'impostare e di avviare a soluzione i problemi cronici della sanità marchigiana. In particolare, il sindacato, ricorda Fabiani, sostiene che nella proposta di modifica della legge 13, pur essendo state accolte sollecitazioni, restano delle
contraddizioni tra la stessa e il Piano sanitario. Infatti il Piano pone al centro della sua azione una serie di progetti e obiettivi per i quali è necessario un rafforzamento del ruolo della Regione nelle funzioni di indirizzo e controllo, anche tramite il Dipartimento per la salute, e ad un livello gestionale che indica nell'Area Vasta il riferimento organizzativo e la dimensione gestionale ottimale.
Indicazione che non ha riscontro nella proposta di legge di riorganizzazione del servizio sanitario regionale per cui all'Area Vasta di fatto non corrispondono assetti di responsabilità coerenti. Un'inadeguatezza anche sostanziale poiché nella contrattazione con le parti sociali non è stato individuato un livello unico e certo. Ad avviso del sindacato c'è il rischio di una moltiplicazione dei centri decisionali, per queste ragioni si è convinti che l'assegnazione della personalità giuridica all'Area Vasta sarebbe la soluzione migliore e che comunque la stessa debba essere definita come unica articolazione dell'Asur con al vertice un direttore generale.
Cgil, Cisl, UIL Marche sostengono che il riordino del servizio sanitario dovrà comportare anche un'eventuale ridefinizione dei distretti e degli ambiti rendendo superata l'organizzazione zonale. Così come incoerente sarebbe costituire nuove aziende ospedaliere. Circa la proposta di Piano socio- sanitario, Fabiani rammenta che Cgil, Cisl e Uil Marche ritengono che sia un atto più di indirizzo che di programmazione; occorre avviare la riconversione degli ospedali minori,
riaffermare l'obiettivo di assegnare il 5% delle risorse del Fondo sanitario per la prevenzione, implementare la sperimentazione delle Case per la Salute e degli Ospedali di comunità senza dimenticare le fragilità. In questo contesto occorre anche superare l'emergenza che si è verificata con l'avvio del Cup e mettere a sistema la funzione di prenotazione - accesso migliorando i "terminali" (sportelli, medici di medicina generale, call center) e specializzando i percorsi in base
alla complessità delle prestazioni richieste.
Prende il via l'operazione "estratto conto" - Coinvolti anche i ministri di culto.
La UIL Pensionati di Ascoli Piceno ricorda che i lavoratori che compiranno l'età pensionabile nel corso del 2010 o del 2011, riceveranno dall'Inps una lettera con le cifre di un codice Pin (solo le prime cifre). Si dovranno recare pertanto, al più presto, presso gli uffici della UILP della nostra provincia per controllare la posizione contributiva e richiedere la pensione.
La UILP mette a disposizione, gratuitamente, il suo personale specializzato per questi controlli.
L'operazione "estratto conto", avviata in questi giorni riguarda circa 200.000 soggetti vicini all'età pensionabile, che in questo modo potranno verificare la loro posizione previdenziale.
L'operazione coinvolge anche 20.000 sacerdoti, per i quali ad oggi non era stato ancora possibile predisporre alcun estratto contributivo. Questi ultimi, oltre alla lettera con il codice Pin, riceveranno anche l'estratto contributivo cartaceo che riporterà anche l'eventuale contribuzione presente in altre gestioni.
Censis: la disabilità e l'impossibilità di pagare le spese mediche rappresentano il
timore principale della popolazione, più sentito della criminalità e della
disoccupazione. Nel 2009 il 32,1% delle famiglie in "gravi situazioni di disagio"
La non autosufficienza e l'impossibilità di pagare le spese mediche rappresentano la prima paura degli italiani, più sentita della criminalità e della disoccupazione. E' quanto risulta dallo studio pubblicato oggi (5 ottobre) dal Censis per il Forum Ania-Consumatori, la fondazione promossa dall'Ania per rendere sistematico il dialogo tra imprese di assicurazione e consumatori, e presentato oggi durante il convegno 'Gli scenari del welfare, tra nuovi bisogni e voglia di futuro'.
Dallo studio emerge in primo luogo il nodo delle ingenti spese per il sostentamento dei familiari in "condizione critica". Nel 2009 il 32,1% delle famiglie si è trovata in gravi situazioni di disagio, che vanno dalla necessità di assistere malati terminali o portatori di handicap all'improvvisa perdita di reddito o disoccupazione di un congiunto. Disagi affrontati dalle famiglie in totale autonomia (59%) o con il sostegno di amici o parenti (28%), ma comunque in assenza o con scarso apporto del sistema di welfare. E questa sensazione di solitudine si ripercuote sui timori dichiarati dai cittadini:in primis la non autosufficienza (85,7%) e l'impossibilità di sostenere le spese mediche (82,5%), e solo in seconda battuta la criminalita' (77,7%) e la disoccupazione (75,1%). Tra le richieste avanzate, prosegue la ricerca, c'è uno stato sociale più efficiente, che accolga la richiesta di nuovi bisogni di protezione. Assicuratori e consumatori del Forum, in questo senso, hanno confermato l'intenzione di lavorare per definire proposte condivise. Lo scopo è quello di offrire una maggiore e concreta tutela dei cittadini, secondo il principio di "welfare mix", ovvero integrare i servizi pubblici e privati.
Campagna di vaccinazione 2010-2011
In questi giorni il Ministro della Salute ha emanato la circolare con le raccomandazioni per la prevenzione dell'influenza stagionale 2010-2011. Il documento contiene l'elenco delle categorie cui offrire prioritariamente la vaccinazione, le misure preventive nei confronti dell'infezione, altre informazioni e indicazioni per la sorveglianza delle sindromi simil-influenzali e dei virus influenzali
circolanti nel nostro Paese.
La campagna di vaccinazione è iniziata il 1 ottobre e si concluderà entro il 31 ottobre 2010 ed è raccomandata e gratuita per tutte le persone con più di 65 anni, gli adulti e i bambini con patologie croniche e per coloro che per motivi professionali devono essere protetti dal rischio di contrarre l'influenza. Alle persone dai 65 anni in su, inoltre, e a chi è affetto da deficit immunitari, verràv proposta gratuitamente anche la vaccinazione antipneumococcica. Il vaccino, approvato dall'Organizzazione mondiale della sanità per la campagna 2010/2011, contiene tre ceppi virali, tra
cui anche quello A/H1N1. Sarà quindi sufficiente eseguire un'unica vaccinazione, e non due come l'anno scorso. Gli studi dell'OMS evidenziano che nel 2010 l'influenza potrebbe fare la sua comparsa più precocemente rispetto agli anni precedenti, e per questo motivo la campagna di vaccinazione è stata anticipata di circa un mese. Il periodo per la vaccinazione va da metà ottobre a tutto novembre, considerando che la protezione si sviluppa dopo circa due settimane dalla somministrazione ed è efficace per alcuni mesi. Saranno i Medici di Medicina Generale e i Pediatri di Libera Scelta, o la Pediatria di Comunità a seconda del Distretto di residenza, a proporre e somministrare, gratuitamente, i vaccini ai pazienti che appartengono alle categorie a rischio.
Chi non rientra in queste categorie, ma desidera comunque vaccinarsi, può rivolgersi direttamente al proprio medico o agli ambulatori dell'Azienda USL, in questo caso prenotando la prestazione al CUP. Tra le raccomandazione il Ministero indica alcune misure di igiene personale - lavarsi spesso le mani e sempre dopo essersi soffiati il naso, coprirsi naso e bocca con un fazzoletto di carta ogni volta che si starnutisce, si tossisce o ci si soffia il naso, rimanere a casa e limitare i contatti con altre persone nel caso si manifestino sintomi influenzali - che possono contribuire a limitare la diffusione della influenza.
Troppi disagi per gli anziani
Fancesco Fabiani, Segretario Provinciale della UIL Pensionati di Ascoli Piceno evidenzia come le Segreterie Regionali dei pensionati SPI-CGIL, FNP-CISL, UILP-UIL Marche hanno denunciato che " non possono tacere di fronte a tutti i disagi che dal 13 settembre i cittadini, soprattutto anziani, stanno subendo nel "tentare" di prenotare una prestazione sanitaria attraverso il Centro Unico di Prenotazione oltre a subire le interminabili file alle accettazioni e alle casse-ticket delle strutture sanitarie di tutta la Regione. I pensionati SPI-CGIL, FNP-CISL e UILP-UIL sollecitano la Regione Marche affinché il sistema di prenotazione regionale per le prestazioni sanitarie, possa al più presto andare a regime. Condividono l'obiettivo di facilitare l'accesso alle prestazioni attraverso l'integrazione e l'utilizzo di tutti i terminali, dalle farmacie ai medici di medicina generale. Manifestano forte preoccupazione rispetto alle difficoltà che gli anziani, soprattutto quelli con patologie invalidanti, e le loro famiglie, potrebbero incorrere per l'erogazione delle prestazioni in presidi dislocati su tutto il territorio regionale rischiando di incentivare il ricorso alle prestazioni in libera professione, caricando così i cittadini oltre che dei disagi anche dei costi della sanità marchigiana".
ARRETRATI PENSIONI SENTENZE CORTE COSTITUZIONALE
Francesco Fabiani Segretario della UIL Pensionati di Ascoli Piceno informa che l'Inps con la prossima rata di novembre adempierà al pagamento delle annualità di arretrati dovute alle sentenze della Corte Costituzionale n. 240/94 e n. 495/93. In caso di decesso dei diretti interessati, il pagamento delle somme dovute agli eredi dei beneficiari delle due sentenze, per i quali le sedi Inps hanno memorizzato i dati reddituali entro il 26 settembre scorso, sarà predisposto con valuta 2
novembre 2010. Fabiani evidenzia chi sono i destinatari delle due sentenze:
1. i bititolari di pensioni tutte integrate al minimo prima del 30 settembre '83 (sent. 240/94) e a cui, a seguito della riforma intervenuta con il d.l. 463/83 e della successiva norma interpretativa contenuta nella L. 537/93, veniva mantenuto un solo minimo, con drastica riduzione all'importo a calcolo dell'altra pensione. A seguito della sentenza della Corte Costituzionale agli interessati stato riconosciuto il diritto alla cristallizzazione dell'importo minimo in vigore al 30 settembre '83
sull'altra pensione;
2. i titolari di pensione di reversibilità derivante da diretta integrata al minimo (sent. 495/93) per i quali la legge 903/1965 prevedeva che il calcolo della pensione ai superstiti dovesse tener conto della sola posizione assicurativa. La sentenza d'illegittimità costituzionale emessa dalla Corte ha consentito che il calcolo venga fatto invece in proporzione alla pensione diretta integrata, già liquidata al deceduto.
In entrambi i casi si tratta di recuperare somme che si collocano lontano nel tempo, e che, quindi, all'atto del pagamento dovrebbero essere accompagnate da interessi e rivalutazione monetarie fino all'atto del pagamento. Ad ogni buon conto sarà opportuno che gli interessati facciano, attraverso il servizio del patronato Ital UIL e la UIL Pensionati, i necessari controlli.
Pensionati che non hanno restituito i Red 2007-2008
La UIL Pensionati di Ascoli Pieno tramite il Segretario Francesco Fabiani informa che per i pensionati che non hanno restituito i modelli Red degli anni 2007 e 2008 l'Inps sta provvedendo a ricalcolare la loro pensione, sulla base dei dati di reddito presenti all'anagrafe tributaria. L'Inps, infatti, ha richiesto all'Agenzia delle Entrate le informazioni relative ai pensionati, al fine di verificare la corrispondenza tra le prestazioni loro corrisposte e le prestazioni effettivamente loro spettanti, sulla base delle dichiarazioni reddituali a consuntivo. Ciò in quanto la nuova normativa (art. 15 l. n. 102/09) ha previsto la trasmissione all'Inps, da parte dell'Agenzia delle Entrate, dei dati reddituali dei titolari di prestazioni previdenziali o assistenziali collegate al reddito. La verifica è stata effettuata dall'Istituto, a livello centrale, nel mese di settembre. L'Inps, inoltre - ricorda la UILP - sta provvedendo ad inviare ai pensionati interessati delle comunicazioni personalizzate.
L'importo della pensione aggiornato sarà pagato con la rata di dicembre 2010. Gli eventuali conguagli a debito saranno recuperati con modalità diverse a seconda se i casi sono stati attivati a livello centrale, o territoriale Inps. Nel primo caso, l'Inps provvederà con trattenute mensili sulla pensione indicando per ciascun pensionato, nella lettera loro inviata, il mese a partire dal quale inizierà la trattenuta ed il totale delle rate di rientro. Nel secondo caso invece il pensionato, entro 30
giorni dalla data di ricezione della lettera dell'Inps, potrà contattare la sede e concordare un piano di recupero. In ogni modo la UILP invita tutti gli interessati a rivolgersi al patronato Ital UIL e alla UILP stessa per segnalare eventuali informazioni integrative o rettificative dei propri redditi e per presentare la domanda di ricostituzione della pensione presso l'Inps.
CRISI, FAMIGLIE IN FORTE DIFFICOLTA'
Nel 2010 sempre più famiglie riescono a mantenere con fatica il proprio tenore di vita: il 47%. Lo dice la decima indagine realizzata dall'Acri (con l'Ipsos) per la Giornata mondiale del risparmio, in programma giovedì 28 ottobre. Le famiglie "al limite" erano il 42% nel 2006, il 43% nel 2009, il 47% nel 2010.
Sono sempre meno, invece, i nuclei familiari che riescono a migliorare il tenore di vita: erano l'11% nel 2006, il 10% nel 2007, il 9% nel 2008, l'8% nel 2009, il 6% quest'anno. Questo vuol dire, spiega l'Acri, "che, se nel 2006 una famiglia su 9 sentiva di migliorare la propria posizione, oggi solo una su 17″. Il numero di famiglie che ritengono peggiorato il proprio tenore di vita è rimasto
tendenzialmente costante: era il 19% nel 2006, il 19% nel 2009, il 18% oggi. Ed è costante è anche il numero di quelli che riescono a mantenere lo standard di vita abbastanza facilmente: il 28% nel 2006, il 30% nel 2009, il 29% nel 2010.
Una famiglia su quattro poi è costretta a indebitarsi o ad attingere ai propri risparmi, fa sapere l'indagine. Nel 2010 infatti "il numero di chi riesce a risparmiare si mantiene costante rispetto agli ultimi anni, attestandosi al 36%". Sono invece il 37% quelli che consumano tutto quello cheguadagnano, mentre "una famiglia su quattro deve ricorrere a debiti o al decumulo di risparmio pregresso".
Chi è riuscito a risparmiare si trova soprattutto al Nord (Nord-Est 45%, Nord-Ovest 41%), dove le percentuali sono lievemente in crescita rispetto all'anno scorso. In affanno i risparmiatori del Sud (dove risparmia il 30%, come nel 2009) e soprattutto quelli del Centro, dove c'è la maggiore contrazione del numero di famiglie che riescono a risparmiare (scese al 32% dal 39%). Il 26% delle famiglie, invece, è in saldo negativo di risparmio (il 25% nel 2009): sono nuclei che per tirare
avanti hanno dovuto ricorrere a prestiti, bancari e non (7%) e famiglie che hanno dovuto decumulare risparmi passati (19%). Le famiglie in saldo negativo sono soprattutto al Sud, dove nel 2010 raggiungono il 34% (erano il 31% l'anno scorso).
Negli ultimi due-tre anni, osservano Acri e Ipsos, gli italiani hanno "ridotto drasticamente" i consumi. La situazione di crisi "si è abbattuta soprattutto sul fuori-casa (bar e ristoranti, cinema e teatro, viaggi), ma ha intaccato anche l'abbigliamento e la cura della persona". Statiche invece "le spese per spostamenti ed elettronica, mentre crescono telefonia e spese per la casa, alimentari e
non".
Nel 2010, evidenzia l'Acri, "i consumi tornano a frenare, specie per le famiglie in crisi o che stanno sperimentando difficoltà; e anche quelli che appaiono in una situazione tranquilla mostrano un atteggiamento prudente, orientato alla ridefinizione delle proprie spese, spostando ancor più l'attenzione dal fuori-casa alla casa. Solo chi si ritiene in una situazione in miglioramento - conclude lo studio - ha rafforzato i propri consumi, verso ogni tipologia di spesa, in particolare se legata al fuori casa e al benessere". Sempre più famiglie inoltre (il 68%) preferiscono la liquidità rispetto agli investimenti. La situazione generale di "attendismo prudente e preoccupato" - sottolinea lo studio - ha un'immediata conseguenza "sulla forte impennata della preferenza per la liquidità", in particolare al Centro e al Sud: dal 60% del 2008 al 62% del 2009, la quota di italiani che preferisce tenere i soldi in casa o sul conto corrente sale al 68% nel 2010, "in generale a discapito di chi prima investiva una
piccola parte dei propri risparmi". Rimane invece costante il numero di quelli che investono la maggior parte dei propri risparmi (9%).
Dovendo investire, poi, "gli italiani preferirebbero il mattone, che rimane l'investimento ideale per il 54%, un dato costante negli ultimi tre anni", con una forte crescita nel Nord-est e un calo nel Nord-ovest. Costanti sono anche le indicazioni per gli strumenti finanziari considerati più sicuri (23%) e per quelli più speculativi (5%). Il 18% invece - conclude l'Acri - si sente lontano da ogni forma di investimento, preferendo la liquidità o la spesa.
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04/11/2010
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