Sciopero dei benzinai per il sei novembre
Ascoli Piceno | Già programmate nuove giornate di agitazione contro la finanziaria di Tremonti.
I benzinai hanno indetto lo sciopero per giovedì 6 novembre in tutti gli impianti di rifornimento carburanti della rete italiana i quali resteranno chiusi per protestare contro la Finanziaria 2003 e la "sordità" del Ministro Tremonti in particolare, che non ha inteso confermare quei provvedimenti fiscali necessari per la sopravvivenza stessa di una intera categoria. E dire che il provvedimento in questione non avrebbe portato nessuna ulteriore spesa per le casse dello Stato, trattandosi di un riconoscimento già previsto dalle precedenti amministrazioni ed ampiamente motivato da una serie di peculiarità alle quali è legata l'attività dei gestori, tra le quali, per esempio, quella di garantire all'erario -senza contropartita che possa minimante compensare i costi connessi ad una cospicua esposizione finanziaria, oltre ai pericoli connessi alla movimentazione di tanto denaro- il recupero di oltre 37 miliardi di euro all'anno (72.000 miliardi di vecchie lire, quasi quanto valgono 5 "manovre finanziarie"!).
Tanto è, infatti, quanto i gestori riversano nelle casse pubbliche, in conseguenza delle imposizioni che a diverso titolo (accise ed IVA) gravano sulla vendita dei carburanti. I gestori, la cui stessa sopravvivenza è messa in pericolo da un atteggiamento che appare pregiudiziale, senza che una immediata inversione di tendenza ribalti la situazione attuale - prosegue il comunicato - non hanno altra scelta che adottare risposte dure sul piano dell'azione sindacale e di difesa estrema su quello delle scelte commerciali al dettaglio. Per questo sono state programmate altre e prolungate chiusure degli impianti per le prossime settimane e di aver messo allo studio la denuncia degli accordi con le compagnie petrolifere, finalizzati al contenimento dei prezzi al pubblico dei carburanti. Una misura che, allo stato, sembra essere l'unica opzione per offrire alla categoria la possibilità di evitare la liquidazione della propria attività e che determinerebbe la fine, con la responsabilità diretta del Ministro Tremonti, di quell'unico ed innovativo esempio in Italia di concertazione tra parti sociali.
Una concertazione che è riuscita a produrre, fin qui, benefici effetti sull'inflazione e direttamente per le tasche dei consumatori, che devono sapere, eventualmente, chi ringraziare. La chiusura del 6 novembre riguarderà tutti gli impianti della rete italiana e sarà così articolata: sulla viabilità ordinaria, gli impianti saranno chiusi dalle ore 19.00' del 5, alle ore 7.00' del 7 novembre, self-service compresi; sulle autostrade, dalle ore 6.00' del 6, alle ore 6.00' del 7. Così come è prassi consolidata e previsto dal codice di autoregolamentazione, saranno garantiti i servizi essenziali e di emergenza.
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04/11/2003
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